LA STRABILIANTE RACCOLTA DI STEPHEN KING
di SALVATORE SCONZO
Se c’e una cosa che Stephen King da sempre ci insegna è che i generi letterari non sono statici ma bensì sempre in evoluzione. Si sviluppano, si mescolano e mutano forma rigenerandosi in nuove forme letterarie. La geniale mente di King ci regala una raccolta brillante macchiata di thriller, giallo, noir ed eccellente narrativa. You Like It Darker – Salto nel buio è tutto questo, ma molto altro ancora. Misteri, crimini e fantascienza: storie che si intrecciano, personaggi che ritornano e dodici racconti uno più bello dell’altro.
Lo so; stiamo parlando di un autore che senza ombra di dubbio è il più grande scrittore contemporaneo e quindi non ha bisogno di ulteriori presentazioni ne salamelecchi, ma anche se lui è il Re, sia di nome che di fatto, questa raccolta merita d’esser presentata. You Like It Darker è una raccolta di racconti editi ed inediti, alcuni anche brevi con cui King impreziosisce la biblioteca della sua già collaudata ed apprezzata “vena artistica.”
“Due bastardi di talento” apre la raccolta e King ci regala una storia che parla di amicizia e del suo significato . Schiacciando un po’ l’occhio al mitico Stand By Me, in questa vicenda i due protagonisti, un pittore e uno scrittore, vivono nella stessa città, crescono assieme, diventano famosi e nascondono un segreto. Segreto che sigilla questa unica ed eterna alleanza su cui ruota un mistero tutto da scoprire.
“Il quinto passo”. In questo breve racconto King ci porta a Central Park e lo fa in compagnia del sessantottenne Harold. Vedovo e ormai in pensione, il protagonista di questa avventura durante la quotidiana sosta in una panchina del parco viene avvicinato da Jack, ex commerciante e alcolizzato in cerca di qualcuno che lo aiuti a completare il programma chiamato “i dodici passi”. Programma di riabilitazione affidatogli dalla associazione alcolisti anonimi. Proprio quando Harold, impietosito e ormai curioso del racconto di Jack abbassa la guardia qualcosa va storto.
“Willy lo strambo” è un racconto già pubblicato nella collana Macabre di Sperling & Kupfer ed ha per protagonista un ragazzino di dieci anni, Willie per l’appunto. Pur di fuggire dall’apatia adolescenziale Willie instaura un rapporto morboso col nonno che, ormai prossimo alla morte decide di appagare uno stravagante e alquanto macabro desiderio di Willy.
Quello che apparentemente sembra soltanto un sogno, ne “L’incubo di Danny Coughlin” invece si trasforma in un rocambolesco evento che travolge con effetto domino la vita di tutti i protagonisti.
Inserendo magistralmente una storie nella storia, King affronta con delicatezza il problema dell’alcolismo, delle crepe nei rapporti familiari e il problema della gestione dei disturbi ossessivi compulsivi per infine regalare al lettore un thriller brillante.
“Finn”. Un racconto dove la sfortuna batte la fortuna in un match che non lascia scampo. La sconfitta e il paradosso si abbattono sul povero protagonista in una maniera quasi tragicomica mettendo in luce l’arte del raccontare come solo King in tutti questi anni ci ha abituati.
“Lungo Slide Inn” è quel viaggio che ricalca perfettamente un famoso detto popolare. “Chi lascia la vecchia strada sa cosa lascia ma non sa cosa trova.” Donald Brown, arzillo e dispotico settantacinquenne si mette in viaggio con il figlio, la nuora e i nipoti, da Falmouth per raggiungere Derry ed organizzare il funerale della sorella. Un piccolo racconto che immerge il lettore nel microcosmo di una famiglia qualunque con problemi comuni ma alle prese con un evento inaspettato. La storia si stratifica in un crescendo di tensione e ansia fino al colpo di scena finale.
“Lo schermo rosso” riporta il lettore a New York. Una vicenda misteriosa in cui è coinvolto un poliziotto in crisi matrimoniale, e come se non bastasse già questo si troverà ad affrontare il caso di un uxoricida che dice di aver ucciso un’altra persona e non la moglie. La capacità di inserire l’equivoco ed instillare il dubbio alla Hitchcock, rende questo racconto una piccola chicca letteraria.
“L’esperto di turbolenze”. Graig Dixon è il protagonista di questo racconto (già pubblicato nella raccolta Odio Volare) alle prese con le turbolenze e col panico ad alta quota… il suo pane quotidiano. La professione di Dixon è una missione. Inusuale… un approccio particolare con le paure più naturali qui affrontate in maniera fantastica. King ha creato un incredibile personaggio che fa riflettere e commuovere allo stesso tempo.
“Laurie”. In questo breve racconto King, forgia una catena capace di unire indissolubilmente due vite. Quando Lloyd resta vedovo, la sorella Beth gli regala un cane che altrimenti sarebbe destinato alla soppressione. Tra tentennamenti di uno e caparbietà dell’altra Laurie, in tutta la sua naturale e spontanea dolcezza sarà il semplice riscatto delle rispettive vite.
In “Serpenti a sonagli” ritroviamo colui che è entrato nella mente di quasi tutti gli appassionati lettori. Che siate “Kinghiani” o meno, di sicuro vi ricorderete di Cujo. In questa storia il vedovo Vic Trenton per sfuggire al covid si rifugia in Florida e di preciso nella villa dell’ amico Greg dove sta incontra una donna a spasso col passeggino a due posti. La vista dei resti di Duma Key e il mistero della donna col passeggino cambieranno il suo destino.
Ne “I sognatori”, King ci spinge in quei luoghi che forse nella vita reale sarebbe meglio evitare. Ispirato dal Il passeggero di McCarthy, King ci narra di un veterano della guerra in Vietnam che grazie alla capacità di saper stenografare viene assunto da uno strambo ma alquanto misterioso ed interessante uomo dedito agli esperimenti.
“L’uomo delle risposte” è capace di assorbire tutte le energie del lettore in un sol colpo. Phil, in procinto di chiedere in sposa Sal, cerca di imboccare la strada giusta servendosi della chiaroveggenza di un tipo che a bordo strada e sotto l’ombrellone, per qualche dollaro risponde alle domande con l’intento di sciogliere ogni dubbio. Un racconto che sa decisamente provocare i dubbi di una vita intera e che alla fine forse, non riesce a dare nessuna risposta che non sia già dentro di noi.
You Like It Darker è un salto nel buio di qualità. Nel buio di ciò che non conosciamo è che magari abbiamo paura di affrontare. Nel buio psicologico della nostra esistenza. Nel buio che è il nostro ignoto destino. Buona lettura!
TRAMA
«L’immaginazione ha fame e ha bisogno di essere nutrita» scrive Stephen King nella postfazione di questa magnifica raccolta di dodici storie che ci calano nei meandri più oscuri dell’esistenza, sia metaforicamente che letteralmente. Questi racconti, sul destino, la mortalità, la fortuna e le pieghe della realtà dove tutto può succedere, sono ricchi e avvincenti come i suoi romanzi, forti nei temi ma altrettanto piacevoli da leggere. King, da oltre mezzo secolo, un maestro della forma, scrive per provare «l’euforia di abbandonare la quotidianità» e in You like it darker i lettori sentiranno la medesima esaltazione, ancora e ancora. Due bastardi di talento racconta il segreto, a lungo nascosto, che lega per sempre due amici divenuti famosi. Nell’Incubo di Danny Coughlin, un’intuizione psichica senza precedenti ribalta decine di vite, quella del protagonista in maniera più catastrofica. In Serpenti a sonagli, sequel di Cujo, un vedovo in lutto si reca in Florida in cerca di conforto e riceve invece un’eredità inaspettata. Ne I sognatori, un taciturno veterano del Vietnam risponde a un annuncio di lavoro e scopre che ci sono alcuni angoli dell’universo che è meglio lasciare inesplorati. L’Uomo delle Risposte si chiede se la preveggenza sia una fortuna o meno e ci ricorda che una vita segnata da una tragedia insopportabile può ancora essere salvata.
Traduzione: Luca Briasco
You like it darker
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