
MALEDETTA LA PIOGGIA
di ANTONIA DEL SAMBRO
Potrebbe esserci un legame, in effetti – ammise Clara suo malgrado – Sono venticinque anni che studio i Morrow e ho capito che più sono arrabbiati, più stanno zitti. In pratica non si parlano da decenni.
O le belle vie, commissario Gamache! Quella degli alberghi di lusso dove festeggiare importanti anniversari di nozze con la dolce metà. Oui le belle vie…tra relax, tè e pasticcini, caro commissario…
No, aspetta…anche qui c’è un cadavere, una indagine, una gran seccatura da sbrogliare e quei fastidiosissimi ricchi che fanno clan e viaggiano tutti insieme, si divertono tutti insieme, spendono tutti insieme.
Che gran sfortuna commissario Gamache non solo a essere l’uomo più brillante, intuitivo, attento a ogni sfumatura umana e osservatore mirabile, ma anche a essere l’unico poliziotto investito a indagare su un misterioso delitto verificatosi in uno degli alberghi più esclusivi del Québec. E per di più durante una vacanza!
Che cosa sarebbe Louise Penny senza il suo Armand Gamache, il commissario sessantenne responsabile della squadra Omicidi alla Sûreté du Québec? Probabilmente non lo scopriremo mai. E probabilmente neppure ci importa.
La cosa importante, invece, è che la Penny è come la fioritura dei ciliegi in marzo, come il basilico sopra la pizza margherita, come lo zucchero di canna nel mojito: una certezza, una sicurezza, una piacevolissima attesa.
La “nostra” Louise prendendo spunto dalla piccola cittadina dove è cresciuta si è inventata una location da grande serie televisiva made in Usa dove più si è pochi e tutti stretti in poco spazio e più accadono gli omicidi più efferati, le catastrofi sociali meno aspettate, le tragedie familiare più inimmaginabili. Eppoi segreti, misteri, bugie e tutto il campionario di cause ed effetti che rendono i suoi gialli classici degli straordinari gialli classici.
E in un posto piccolo e anonimo del Québec come questo ci voleva una figura immensa, immaginifica, fascinosissima e accattivante a fare da controcanto: Armand Gamache.
Ora, forse, è un po’ esagerato considerare il buon commissario una tale figura, e però, rimane l’uomo giusto al posto giustissimo, perché non solo è dotato di grande intuito ma è anche un formidabile osservatore della commedia umana e come se non bastasse ad affiancarlo ha anche il giovine Beauvoir, il cui cognome rimanda a viali parigini, gite sulla Senna e scalatori sociali di gran classe (anche se poi vive solo in Québec).
Intanto, in questa nuova avventura di Gamache in cui il mistero di un delitto ha come scenario un albergo di lusso dove chiunque, ma proprio chiunque, può essere sospettato, l’unica vera alleata e compagna di viaggio per il commissario, sembra essere solo la pioggia. Maledetta e sbugiardante pioggia.
Vietato uccidere si legge in leggerezza, con qualche sorriso, con la giusta suspense e con la consapevolezza che quella gran villageoise di Louise Penny non delude davvero mai!
TRAMA
È estate e Armand Gamache e sua moglie stanno festeggiando il loro anniversario di matrimonio in uno degli alberghi più eleganti del Québec. Ma non sono soli. Anche la facoltosa famiglia Finney è arrivata per rendere omaggio al capofamiglia. E mentre il caldo aumenta e l’umidità si avvicina, un violento temporale lascia dietro di sé detriti e macerie, ma anche un cadavere. Toccherà a Gamache dissotterrare segreti e rivalità sepolti da tempo e trovare il colpevole. Il quarto titolo della serie dell’ispettore capo Gamache e di Three Pines.
Traduzione: Alessandro Montrucchio, Carla Palmieri
Vietato uccidere
MALEDETTA LA PIOGGIA di ANTONIA DEL SAMBRO Potrebbe esserci un legame, in effetti – ammise Clara suo malgrado – Sono venticinque anni che studio i Morrow e ho capito che più sono arrabbiati, ...