IL DIAVOLO FA LE PENTOLE…E PURE I COPERCHI
Premessa fondamentale: il libro di cui parliamo non è un giallo. Ma la storiaccia dietro c’è, eccome; però prende la forma di un romanzo sontuoso ed estremamente ben scritto che racconta di ciò che, a partire dall’inverno del 1834, avrebbe potuto essere (la cura di una giovane malata) e non è stato, ma è anche il racconto affascinante del misterioso rapporto tra scienza e soprannaturale in una Roma ventosa e fredda.
Due gesuiti, l’alsaziano padre Kohlmann e il giovane e malinconico padre Manera (personaggi realmente esistiti, le cui carte relative al caso in questione sono state intercettate dalla curiosità dell’autrice) vengono inviati presso la famiglia Hamerani dove l’unica figlia sopravvissuta ad una sorta di “strage degli innocenti” che aveva decimato la numerosa prole della coppia Giovanni e Vittoria, giace in grave prostrazione essendo (forse) abitata dal diavolo.
Mentre i gesuiti si accingono alla laboriosa opera di sanificazione, Fernanda Alfieri ci accompagna dentro e fuori le vite di tutti i personaggi che, più o meno direttamente, hanno avuto a che fare con la sfortunata Veronica.
Guardando la giovane, padre Manera aveva scritto di temere per lei, che tutto quell’apparato di devozione le facesse male. Il diario che aveva cominciato a tenere doveva servire a chiarire la natura del suo male, il primo passo per guarirla. Ma sapeva, in fondo, che il primo a cedere all’impressione – il cuore che batteva all’impazzata non era un segno? – avrebbe potuto essere lui. Era stato molte volte catturato da ciò che vedeva. (…) La calma temporanea della ragazza Hamerani pronta ad andare in frantumi all’improvviso, gli parlava forse della sua calma fragile. Sarebbe tornato il giorno dopo a vedere se lei avesse retto. Oppure, come sospetto, se lui avesse retto allo spettacolo di lei.
Dura la vita delle possedute, ma anche quella degli esorcisti non scherza. Tommaso Massa (che sostituirà padre Manera nella faticosa ambascia) ha percorso mezzo mondo prima di giungere a Roma e il suo soggiorno a Graus, un paesino in mezzo ai Pirenei spagnoli, non deve essere stata una vacanza visto che doveva insegnare a leggere e a scrivere a una cinquantina di bambini abituati ad inseguire maiali per le strette vie e uccidere i galli a bastonate nelle aie.
E Veronica, in tutto questo? Veronica è un corpo che giace, si lamenta, sospira e spesso “da’ di matto”, ma la mano della Chiesa dovrà allentare la sua stretta e lasciarla andare. Di lei come persona nulla si sa: era una ventenne abitata dal Male e i suoi esorcisti si occupavano solo del Diavolo, non hanno lasciato tracce scritte della giovane in quanto tale.
E qui sta il giallo, nel corpo sofferente, moralmente (e forse fisicamente) abusato di Veronica Hamerani che giace privo di identità in una Roma cupamente papalina, per poi spegnersi cinquant’anni dopo nel silenzio di un mondo che non è cambiato abbastanza e abbastanza in fretta per donarle una vita degna di ricordo.
Qui sotto potete vedere e ascoltare l’incipit letto da Barbara:
Veronica e il diavolo
IL DIAVOLO FA LE PENTOLE...E PURE I COPERCHI Premessa fondamentale: il libro di cui parliamo non è un giallo. Ma la storiaccia dietro c'è, eccome; però prende la forma di un romanzo sontuoso ...