GRIFO, LA GIUSTIZIA DEL CATTIVO NELLA GENOVA DEL 1600
Può, colui che viene definito cattivo o criminale diventare l’eroe? Possiamo voler veder vincere un sicario addestrato per ammazzare a comando? Non è tutto forse collegato al discorso d’ingiustizia? Nel nuovo romanzo di Lorenzo Beccati “Uno di meno” edito da Oligo tutte queste domande nascono quando lo si chiude, crescono mentre si sfogliano le pagine.
La storia narrata da Beccati è la storia di Grifo, un ragazzo criminalmente inesperto ma molto portato, che viene scelto dal Doge di Genova alla fine del 500 e viene addestrato per diventare un sicario. Un sicario che decide di posare le armi e rinchiudersi a San Fruttuoso per diventare sacrestano. Un sacrestano che per dovere inconscio torna a proteggere il Doge trent’anni dopo.
Beccati, del suo protagonista, ci racconta tutto. L’addestramento, la sua carriera da sicario e la sua fedeltà nella figura del Doge. Ma ci racconta anche, in maniera più enigmatica, il travaglio interiore dalla superbia giovanile alla saggezza adulta forgiata dall’esperienza e dal suo incarico.
Grifo, questo è il nome del suo protagonista, è un “soldato” fedele, capace e scaltro. Grifo vive la sua epoca e della sua epoca fa giustizia. Un servitore indefesso del suo Doge, di chi lo ha voluto lì. Un uomo che ha forgiato il suo senso di giustizia tramite il suo senso del dovere, eppure in più punti, del romanzo, lo vediamo alle prese con il senso più alto di giustizia.
In una Genova al centro del commercio marittimo, Beccati ci racconta un’epoca sia dal punto di vista dei potenti, sia dal punto di vista del popolo. Il romanzo dello scrittore, definito un thriller storico, è pieno di azione e movimento, asciutto ed essenziale. La suspense non si fa attendere nel romanzo di Beccati anzi è proprio al rendez-vous.
La scrittura richiama la sua epoca ma è resa moderna dalla semplicità nella costruzione. Un romanzo molto cinematografico che tiene incollati fino all’ultima pagina. Era molto tempo che non leggevo un romanzo così semplice e incollante come questo di Lorenzo Beccati, solo un piccolo appunto che purtroppo non può essere citato in questa recensione che colpisce la trama, portando il nostro voto a 4. Sicuramente uno scrittore che terremo sott’occhio.
Se volete vedere la nostra intervista a Lorenzo Beccati: QUI
TRAMA
Era il più abile dei sicari, addestrato fin da ragazzo per annientare i nemici del Doge. Viveva da decenni nell’ombra di un’altra identità ma, fedele a un giuramento, Grifo è costretto di nuovo a impugnare i suoi coltelli letali. Cosa si nasconde dietro la morte del Doge Gerolamo Chiavari? Chi ricatta il Reggente? Quante persone dovrà uccidere per scoprirlo? Tra la fine del Cinquecento e l’avvio del Seicento, nello sfarzo dei palazzi e nell’ombra dei carrugi, in una Genova scossa da congiure e intrighi di potere, Lorenzo Beccati ambienta un affascinante thriller storico capace di far respirare l’aria del passato e di provocare forti emozioni, catapultando il lettore in un mondo fatto di misteri, amori, tradimenti e disonore.
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Uno di meno
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