Un uomo migliore

Un uomo migliore

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Published: 22/09/2020

Format: Brossura

ISBN: 9788806246587

QUEBEC INSANGUINATO

Nonostante questo sia il terzo giallo con protagonista Armand Gamache, il lettore non deve temere: si possono leggere le sue avventure partendo anche da qui, il veloce riassunto delle puntate precedenti è estremamente ben fatto e chiarificatore e comunque ogni avventura ha la sua compiutezza. Un gran bel vantaggio e un’opportunità in più per conoscere questa scrittrice.

Louise Penny è una specie di amica, di quelle che quando la incontri ti fanno sentire a casa anche se stai attraversando un periodo NO. Il suo commissario Gamache è un uomo solido, determinato e con un nocciolo di umanità profonda che colpisce e rassicura. D’accordo, ogni tanto prende decisioni estreme e rischiose, ma lui il suo mestiere lo intende così e bisogna lasciarlo fare anche perché ha le spalle abbastanza larghe da sopportare le conseguenze delle sue azioni.

Era stato un cosiddetto coup de grace, la strategia disperata del commissario più navigato del Québec, ormai certo che non ci fosse altra scelta. Se Gamache avesse fallito, come tutti temevano, La Surété sarebbe rimasta in ginocchio, lasciando il Paese in balia delle gang, dello spaccio del crimine organizzato. Invece lui ce l’aveva fatta – ma per un soffio e pagando un prezzo altissimo. Dopo aver preso una decisione così difficile, qualsiasi persona ragionevole non avrebbe potuto che aspettarsi delle conseguenze, a prescindere dall’esito. Il commissario Gamache era un uomo più che ragionevole e aveva previsto che sarebbe stato sospeso e inquisito. Forse però non aveva previsto che sarebbe stato anche umiliato.

Il Canada della Penny è un luogo duro da viverci e la primavera sembra l’anticamera dell’inferno: piogge e disgelo provocano una delle maggiori inondazioni degli ultimi decenni, si teme persino che le dighe non reggano e nel mezzo di questo scenario da incubo Gamache deve risolvere il caso della giovane e malmaritata Vivienne che è scomparsa da un paio di giorni, sfuggendo ad un marito violento.

Come sempre accade nei racconti di questa scrittrice, la natura – nel bene e nel male – prende il sopravvento sul crimine. Anzi, ci si lega in un connubio indistinguibile e il cuore del lettore sobbalza sia quando si scopre una traccia della donna scomparsa che allo sbattere contro il pilone di un ponte di un pezzo di ghiaccio trascinato dal fiume.

Adrenalina e sorprese al massimo grado, in questo romanzo pieno di dolore e rabbia contenuta, in quantità notevolmente maggiori che nei libri precedenti dove, però, troviamo anche una sorta di trattatello filosofico-pratico sulla necessità e i vantaggi dell’autocontrollo.

Sorprendente, istruttivo e appassionante.

Leggetelo.

Le altre recensioni di Louise Penny: Case di vetro.

Traduzione: Letizia Sacchini

Editore: Einaudi
Anno: 2020