LA BRUTALITA’ DI UN DELITTO, UN DISCORSO ORIGLIATO IN TRENO
Immaginatevi su un treno, con un libro non troppo appassionante tra le mani e i vostri pensieri che rimbalzano qua e là tra lavoro, figli e cose da fare. A un tratto salgono due giovani un po’ rumorosi che, una parola tira l’altra, abbordano due belle sedicenni poco lontane da dove sedete voi. Fin qui nulla di strano. Ma c’è di più.
Siete annoiati dal viaggio e vi mettete a origliare la conversazione. Venite così a sapere che le due ragazze sono per la prima volta da sole in città e la vostra attenzione subisce un’impennata. A ragione, perché c’è ancora di più. Con le orecchie tese per la curiosità, scoprite che quei giovani, dall’aria piacente e in apparenza per nulla minacciosi, sono appena usciti di galera e stanno invitando le ragazze a passare assieme la serata in un club per festeggiare la loro scarcerazione.
A questo punto cominciate a sentirvi a disagio ed è esattamente quello che prova Ella Longfield nelle prime pagine del romanzo di Teresa Driscoll “Ti sto guardando” . Ella è molto incerta sul da farsi. Non vorrebbe immischiarsi, ma il suo istinto di madre le fa fiutare il pericolo e le suggerisce di stare in allerta. Si mette quindi a controllare più da vicino i movimenti dei quattro, ma quando è finalmente sul punto di intervenire per dare un taglio a quell’insidiosa situazione, un evento inatteso la porta a pensare che le studentesse non siano poi così sprovvedute come sembrano e preferisce desistere.
Una decisione presa con animo contrastato e che cambierà per sempre la sua vita, visto che la mattina seguente i telegiornali annunciano la scomparsa di una delle due ragazze. In preda allo sconcerto Ella corre a raccontare quanto ha visto sul treno, ma la sua tardiva testimonianza non è di alcun aiuto alla polizia. La giovane Anna e i due uomini sembrano svaniti nel nulla senza lasciare traccia. La donna torna quindi alla sua vita tormentata dai sensi di colpa, ma non è l’unica a non aver perdonato la sua indecisione. Un anno dopo cominciano infatti ad arrivarle dei biglietti minatori e presto Ella capisce che la sua famiglia e il suo negozio di fiori sono costantemente tenuti sotto controllo. Decide allora di rivolgersi a un investigatore privato e grazie al suo aiuto contribuirà alla scoperta della verità sulla scomparsa di Anna.
“Io ti sto guardando” è un libro di piacevole lettura, che raccoglie tutti gli elementi tipici del giallo psicologico di matrice inglese: turbamenti giovanili, contrasti familiari e traumi irrisolti, che nascondono vergognose verità. Come spesso accade in questo tipo di romanzi, al centro della vicenda non troviamo l’indagine, bensì le dinamiche interiori dei protagonisti. Genitori, fratelli, fidanzati e amici si confrontano con la brutalità del delitto e fanno i conti col dolore da esso generato.
In particolare Teresa Driscoll è riuscita a distinguersi per l’originalità e la sensibilità della narrazione. Ogni personaggio ha un suo spazio ben definito, in cui riesce a raccontare il proprio punto di vista e la sua parte di verità, così da rivelare al lettore un po’ alla volta il proprio debito nei confronti della vittima.
Traduzione: Tullio Dobner
Editore: Newton Compton
Anno: 2018