QUANDO LA CRUDELTA’ E’ IMPOSSIBILE DA CONCEPIRE
La domanda si pone, me la pongo, imperiosa: perché mai questo è il primo libro che leggo di Edgerton? Cosa mi sono persa in questi anni? Come trovare il tempo per recuperare? Perché, sì, qui abbiamo tra le mani un signor libro di un signor scrittore e questa crime story è, soprattutto, un sontuoso ritratto delle zone rurali del Texas dell’Est (non a caso, Joe Lansdale lo annovera tra i suoi autori preferiti, anzi “il” preferito in assoluto nell’ambito del noir.).
Amelia è una quattordicenne sveglia, ma sottomessa ad un padre padrone che le tarpa le ali dalla terza elementare, anno in cui la obbliga a lasciare la scuola per dedicarsi al lavoro dei campi. A partire da lì, la sua vita sarà tutta in salita.
“Oh santo cielo” disse la madre di Amelia quando finalmente glielo disse. “Amelia, tuo padre ti ammazza! Oh, bambina mia.” Non la ammazzò, anche se per un istante lei avrebbe preferito che l’avesse fatto. Si limitò a prenderla a schiaffoni, poi le diede un calcio in un fianco talmente forte che pensò che forse avrebbe perso il bambino la cui esistenza aveva appena annunciato. Si rivelò essere soltanto una costola incrinata, che guarì da sola. La parte peggiore fu andare fino a casa Critchin, con suo padre che la teneva per i capelli mentre nell’altra stringeva il calcio del fucile calibro 40 che aveva battezzato “Pacificatore”. Si sposarono quello stesso giorno, non appena finirono le imprecazioni e il frastuono. Lo fecero di fronte al Giudice di Pace Dunfield, che celebrò il matrimonio ubriaco come una mucca piena di fieno; lo sposo non distolse mai gli occhi dal pavimento, e sputò a terra prima di dire il suo “Sì”. Amelia compì quindici anni tre giorni più tardi.
Anni dopo, l’incontro di Amelia con Lucius, che uccide con la stessa tecnica di un animale nella foresta, senza calcolo o sentimento, solo perché deve, è inevitabile e dirompente, come il temporale che tutti attendono da settimane e mai arriva: si sentono i tuoni in avvicinamento e l’atmosfera diventa sempre più elettrica, torrida, malata. Amelia accoglie l’uomo ferito nella sua baracca e questo è il fulmine a ciel sereno che farà piazza pulita della sua esistenza fino a quel momento. E forse non è un gran male.
La scrittura è scarna, secca, quasi scontrosa come i personaggi del racconto ai quali muoiono genitori e figli lasciando ferite che non sanguinano perché, nell’animo, sono già morti anche loro e tutto il romanzo è un inno alla solitudine, un cassetto fondo in cui ognuno ripone l’amore, l’odio e un terribile vuoto. Di conseguenza, la lettura richiede una certa forza di carattere perché in alcuni momenti manca proprio il fiato, pare di aver preso un pugno nel plesso solare e ci si sente partecipi delle terrificanti vicende raccontate senza alcun tentativo di smorzare il peso psicologico del racconto.
Forse proprio per alleggerire un poco il romanzo, Edgerton si addolcisce decisamente troppo, secondo me, nelle ultime dieci pagine che rimangono un po’ estranee al corpo del libro, ma si capisce che abbia sentito l’esigenza di confortare il lettore che l’ha fedelmente seguito fino a lì. Al quale regala anche un piccolo, delizioso cameo legato a Joe Lansdale, considerato una sorta di maestro e mentore.
TRAMA
Amelia è una quattordicenne abbastanza intelligente da primeggiare a scuola e abbastanza astuta da girare con un coltello, ma nel Texas rurale della Grande depressione anche per lei è impossibile non restare impigliata nelle dinamiche brutali che colpiscono le donne. «Cerca di non litigare con lui» l’avverte sua madre dopo che il padre la spinge a sposare Arnold, il ragazzo che ha abusato di lei al primo appuntamento. Quando poi il marito finisce in prigione per contrabbando di alcolici, Amelia resta sola con quattro figli e un branco di cani feroci. La sua vita, indurita dalla fame e dalla siccità, prende però una svolta inaspettata nel momento in cui Lucious Tremaine, ricercato per omicidio, si ritrova coinvolto nel torbido sottobosco locale e Amelia diventa l’unica speranza di sfuggire ai suoi guai… Prefazione di Joe R. Lansdale.
Traduttore: Marco Piva
Ascoltate l’incipit letto da Barbara Monteverdi:
Tempi difficili
QUANDO LA CRUDELTA' E' IMPOSSIBILE DA CONCEPIRE La domanda si pone, me la pongo, imperiosa: perché mai questo è il primo libro che leggo di Edgerton? Cosa mi sono persa in questi anni? Come ...
Ok, Barbara mi hai convinto.
Compro
Anche Lansdale aiuta a convincere! Grazie Lucio!