UN THRILLER CHE SCORRE SULLE RIVE DEL NOIR
di MANUEL FIGLIOLINI
Un romanzo sorprendente nella sua interezza. Un romanzo che accompagna il lettore in un viaggio di accadimenti inaspettati, anche se l’inizio ricorda altri romanzi, i cliché sembrano sprecarsi alla fine Sam Millar riesce a mettere la sua zampa felina sul romanzo e stupire il lettore. Alla fine è tutto calibrato, tutto trova il suo senso anche se durante la lettura si possono incontrare delle perplessità narrative che potrebbero far accomodare il lettore nel cliché. Ma invece non è così, ma lo si scopre solo alla fine.
Tre ragazzini, Tommy, Ferro e Brent, vedono un loro coetaneo suicidarsi nel lago. Tommy cerca di salvarlo ma senza fortuna. Quell’accadimento diventa la porta di una nuova adolescenza, la consapevolezza che alcune cose girano intorno alla loro vita passata a leggere i fumetti. Questi fumetti che li legano all’infanzia, la “notte dei mostri” che li lega ad un periodo ingenuo e felice, Sam Millar li fa diventare dei pali dove si legano le loro vite, ma queste corde che li tengono stretti all’infanzia, a volte si logorano, spesso si rompono.
Nelle loro vite entra l’età adulta che li sorprende giovani ma forti. Tommy conosce l’amore, quello totalitario, adolescenziale … Quello per cui si è sempre disposti a morire, forse perché è il primo sentimento forte che ci avvinghia e ci distacca dalla famiglia. E in questo contesto di amore e sessualità pronte al decollo sulle loro vite si affaccia l’ombra di un pedofilo che potrebbe aver portato al suicidio il loro compagno Joey.
Questo “mostro” entra nelle loro vite, in quella di Tommy, in quella della famiglia di Tommy e porta le loro vite in un thriller inaspettato che culmina in un finale sorprendente che si ricongiunge circolarmente all’inizio del romanzo. L’aspetto noir al romanzo è consegnato al lettore nella prima parte che si confronta con la pedofilia e la vendetta ricalcando un dei classici topoi del genere, anche se tutto finisce qualcosa nei protagonisti di Millar non finirà mai di turbarli.
Scritto in prima persona, Sam Millar cede la penna ad un adolescente che cresce nelle pagine del romanzo anche controvoglia, ma portato dalla vita e dagli accadimenti. Un protagonista che è un narratore eccelso e che vuole diventare uno scrittore, forse lo diventerà, ci accompagna nel suo viaggio verso l’età adulta. Questa è un’altre tematica noir che tocca l’autore, le cose della vita ci cambiano, direzionano o fanno prendere altre strade. Un romanzo consigliato anche per gli amanti del lago.
TRAMA
Sam Millar torna con la sua opera letteraria più acclamata. Un giovane ragazzo si lascia annegare in un lago nello stato di New York. Il quattordicenne Tommy e i suoi due amici sono sicuri di sapere chi lo ha spinto a togliersi la vita: anche il padre del ragazzo è convinto e fa pressioni sullo sceriffo locale – che è il padre di Tommy – affinché proceda con degli arresti. Ma non ci sono prove sufficienti e i ragazzi decidono di farsi giustizia da soli. Dopo le storie rivoluzionarie e noir ambientate a Belfast, il maestro del crime irlandese sposta il centro della sua narrazione per la prima volta nei sobborghi americani, quelli più irrequieti, ai margini di New York, una realtà che ha conosciuto da vicino durante i suoi anni statunitensi, quando era militante dell’Ira. Un piccolo paesino dove nessuno è innocente per un romanzo che riserva continue sorprese, fino alla fine, con uno sguardo tagliente e febbrile, mitigato da un umorismo dark. Una storia di potere e sopraffazione, di mistero e vendetta, nel cuore oscuro di una piccola comunità di provincia.
Traduzione: Seba Pezzani
Sul fondo di Black's Creed
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