QUANDO L’UOMO VOLLE FARSI MOSTRO
Il 21 Ottobre del 1971 a Marsala, tre bambine di 9, 7 e 5 anni scompaiono. Verranno ritrovate senza vita pochi giorni dopo.
Questa non è fiction, purtroppo. E’ cronaca di un fatto inenarrabile, anzi di più fatti, che ha sconvolto l’anima di mezza Italia lasciando parecchie domande senza risposta. E’ da queste domande che Pagliaro riparte, utilizzando i documenti, gli atti processuali, le interviste dell’epoca e la sua innegabile capacità affabulatoria per fare chiarezza e mettere un punto definitivo ad una storia torva e lacerante.
Decenni dopo, i racconti dei marsalesi sono raggelanti. Nessuno ha dimenticato, ma la storia è così atroce e semplice che ancora oggi nessuno vuole crederci, deve esserci altro, un’altra spiegazione. La mafia stragista, una banda di criminali senza scrupoli, le più terribili droghe, le orge sataniche, un complotto dei poteri forti. Deve esserci un’altra spiegazione. Devono esserci da qualche parte i potenti impuniti, quelli che “lo dissero e lo fecero”. Non può esistere un mostro così. E invece sì.
La lettura di questo libro è travolgente, l’interesse per la vicenda è proporzionale all’impegno di Pagliaro nel raccogliere testimonianze e comporre un mosaico che non sia un avvicendarsi di tinte più o meno scure, ma abbia una forma definita, un senso.
L’autore è bravissimo sia in questa fatica che nel racconto vero e proprio; riesce a disegnare un volto, un sentimento, con l’uso della sola parola. Chapeau!
Il 2 novembre per la commemorazione dei defunti le spoglie di Antonella, tumulate provvisoriamente in un loculo della cappella privata della società Florio, sono prese d’assedio da migliaia di sconosciuti che lasciano fiori. La folla si spinge a calci e gomitate. Il trombettiere dell’aeronautica suona il silenzio. Non ci sono grida, né pianti, né maledizioni. Il fratello Vito rimane davanti alla tomba per l’intera giornata.
A questo punto mi nasce dal cuore una domanda: dove diavolo ero io quando è successo tutto ciò? Pagliaro è del 1968, io ho tredici anni più di lui perciò all’epoca ero un’adolescente. Possibile che di questa torbida e devastante storia non mi sia rimasto nulla? Possibile che, all’epoca, mi sia scivolata sopra come un refolo di vento? Possibile, evidentemente. I giovani sono spesso troppo presi dai propri fantasmi per curarsi dei drammi in carne ed ossa. Ora, ormai avanti cogli anni e – nonostante lo sguardo miope – buona osservatrice del mondo, rendo omaggio alle vittime di questa tragedia e agli uomini e donne che si sono impegnati perché verità e giustizia fossero fatte.
E ringrazio Antonio Pagliaro per il coraggio, la serietà e la lucidità dimostrata scrivendo questo libro così composto e dolente.
Leggerlo fa male, ma va letto. E meditato.
Editore: Zolfo
Anno: 2020