
L’APPARENTE SILENZIO DELLE DONNE
di BARBARA GALIMBERTI
Anche se il mondo femminile fu colpito con fermezza e ferocia nel secondo conflitto mondiale, come comunque nella Grande Guerra, la donna non si fermò in attesa che qualcun altro trovasse il modo di riportare in Italia la Libertà, anzi fu proprio protagonista attiva della stessa Resistenza.
La paura dei rastrellamenti o il terrore degli stupri, dei quali si aveva notizia quasi quotidianamente, non riuscirono a mettere a tacere le voci delle donne; il loro apparente silenzio fu così intenso e in parte minaccioso che ancora oggi molte persone fanno fatica a raccontare come proprio le donne ebbero un ruolo molto importante per la Liberazione italiana.
Molte di loro divennero un perno indispensabile nei difficili anni della guerra e durante l’occupazione tedesca, infatti riuscirono ad assumere un ruolo decisivo nella lotta per la libertà, si occuparono del sostegno logistico, della trasmissione di messaggi, si dedicarono al trasporto di munizioni e molte di loro imbracciarono anche le armi pur sapendo di rischiare la vita, ma consapevoli di combattere per la libertà di ogni uomo e di ogni donna e anche, in qualche modo, per la stessa emancipazione femminile.
Annachiara Biancardino con la sua opera Scritture Partigiane ci accompagna nelle storie femminili negli anni della Resistenza, quelle per le quali troppo spesso si è preferito il silenzio alla narrazione. Quest’opera, molto interessante e di facile lettura, non è solo un racconto puramente storico, ma è un’analisi dettagliata del ruolo che le donne hanno assunto, delle loro azioni e dei loro sacrifici. È un testo molto particolare perché non è solo un’esposizione del pensiero e delle osservazioni dell’autrice, ma è soprattutto la rappresentazione storico-letteraria delle parole di altre donne che con i loro testi hanno raccontato la Resistenza nelle relazioni umane e hanno narrato, con attenzione e meticolosità, del profondo desiderio di un cambiamento di una società chiusa tra le mura dell’oscurità nazifascista. Questo libro rappresenta una panoramica letteraria femminile, dove la narrazione di altre scrittrici diventa oggetto di riflessione e di analisi per lo stesso lettore.
La Resistenza, in realtà, è un insieme di (R) esistenze […]
La letteratura resistenziale femminile è necessaria per comprendere chi siamo noi oggi, anche perché la lotta partigiana delle donne è stata per troppo tempo dimenticata, a favore della sola narrazione di quella maschile, come ci illustra l’autrice in quest’opera. Qualsiasi lettore, indipendentemente dalla sua inclinazione verso un genere letterario, dovrebbe soffermarsi sulle parole di tutte queste donne, dovrebbe immergersi nei memoir e i racconti di Ada Prospero, Gina Lagorio, Renata Viganò, Lalla Romano e di molte altre e questo grazie alla scrittura di Annachiara Biancardino.
Scritture Partigiane può essere definito un saggio di stampo storico e letterario, ma in realtà è anche un percorso, è un viaggio nella comprensione della forza e della determinazione femminile. È un testo che in qualche modo può dare fiducia per il nostro futuro, proprio narrando le storie del passato. Le problematiche che emergono dalla perdita del ricordo, dallo sbiadirsi della memoria possono influire sul nostro agire di oggi, proprio a causa dei ritmi così accelerati della vita moderna, ma anche sul nostro domani ed è proprio per questo che testi narrativi come Scritture Partigiane sono necessari per riportarci a vivere quelle intense storie che non dovrebbero mai essere dimenticate.
TRAMA
Il libro esplora il contributo delle scrittrici partigiane alla letteratura della Resistenza, offrendo una prospettiva alternativa alla narrazione dominante del conflitto civile. Attraverso un’analisi che intreccia storia e letteratura, il volume indaga le specificità dell’esperienza partigiana femminile, a partire dalle testimonianze storiche e autobiografiche di Ada Prospero Gobetti e Gina Lagorio, che raccontano il percorso di chi sceglie la militanza. Il tema del sacrificio per un ideale emerge con forza nella riflessione su L’Agnese va a morire di Renata Viganò, mentre i romanzi di Alba de Céspedes e Lalla Romano svelano le connessioni tra la dimensione privata e politica della lotta. Infine, il testo si proietta nel presente, attraverso il confronto con le recenti reinterpretazioni della Resistenza nei romanzi di Simona Baldelli, Paola Soriga e Nicoletta Verna, che permette di interrogarsi sulle forme e modalità con cui l’eredità delle partigiane continua a risuonare nell’immaginario narrativo contemporaneo.
Scritture partigiane
L’APPARENTE SILENZIO DELLE DONNE di BARBARA GALIMBERTI Anche se il mondo femminile fu colpito con fermezza e ferocia nel secondo conflitto mondiale, come comunque nella Grande Guerra, ...