Rosso come il mare

Rosso come il mare

MA L’UOMO SARA’  MAI ECO-COMPATIBILE?

Argomento decisamente interessante: sfruttamento intensivo dei mari, pesce sempre più scarso, osservatori dell’Unione Europea visti come fumo negli occhi dagli armatori (e non solo), attivisti radicali, eco terroristi.

Addentrandoci nella lettura, ci vien voglia di diventare vegetariani, poi vegani, poi di vivere d’aria. E, forse, neppur di quella però si continua a macinar pagine perché si ha la percezione che parecchio di ciò che viene raccontato sia reale (o almeno realistico) e faccia davvero parte della nostra vita. Chi non si è mai chiesto cosa diavolo ci mettiamo nel piatto alzi la mano. Se lo domanda anche Jasper Paulsen nel suo ufficio di Bruxelles dove controlla le segnalazioni del Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (che speriamo esista davvero) mentre sbuccia  e sta per addentare una banana:

Si bloccò, ripose il frutto e si assicurò mediante la banca dati che negli ultimi minuti non si fossero registrati valori eccessivi di tiabendazolo o imazalil nei carichi di banane provenienti dall’America Centrale. Secondo le segnalazioni ufficiali era tutto sotto controllo, per cui riprese la banana, la studiò con scetticismo e alla fine, anche se non del tutto convinto, ne staccò un pezzo.

Paranoico? Pare proprio di no. Malavita internazionale, finte ONG, funzionari e commissioni UE inconcludenti ed interessi (in)immaginabili sono la fitta trama (forse persino troppo densa ) in cui si muove un inconsapevole interprete che si ritrova catapultato nel Myanmar (l’antica Birmania) sulla scia d un amore di 17 anni prima, bruscamente interrotto e mai superato.

C’è veramente molta carne sul fuoco (e non solo metaforicamente) in questo eco thriller emozionante, la cui lettura è interessante anche per le informazioni “a latere” che ci offre, permettendoci di intuire – almeno – come si muovono gli Enti europei, quali sono i rapporti di forza e le criticità di questo mondo di cui facciamo parte con colpevole indifferenza.

Unico rilievo: inizialmente, la scrittura di Fleischhauer è un po’ pedante; ogni volta che deve inquadrare un personaggio pare sedersi in cattedra per chiarirci tutto nei minimi particolari, rallentando la storia, di per sé avvincente. Ma è un problema che si risolve dopo poche pagine e nulla toglie al fascino della lettura – anche grazie ad un escamotage letterario: i capitoli fanno quasi sempre riferimento ad individui, di cui alcuni parlano in prima persona ed altri sono raccontati da un narratore esterno, cosa che rende vivace il racconto.

Nel libro si incrociano personaggi di parecchie nazionalità e questo ci permette di nuotare in un mare sconfinato di umanità varia e di renderci un po’ più consapevoli del nostro dovere di abitanti terracquei, che – volenti o nolenti – devono trasformarsi in esseri critici e attivi (magari con maggior senso della misura e della logica degli attivisti radicali presenti in queste pagine). Un libro che fa pensare. Un piccolo, importante successo.

Traduzione: Simone Buttazzi

Editore: Emons
Anno: 2019