UNA QUESTIONE FRA DONNE
In un gelido febbraio il cadavere nudo di una promessa sposa viene rinvenuto sopra le rocce di una grotta sul mare, mentre il suo bellissimo abito bianco galleggia ancora sull’acqua . La giovane si chiamava Francesca Valletta e avrebbe dovuto sposarsi il giorno dopo. Lavorava in una ditta di import-export, ma aveva deciso di stabilirsi a Milano con il futuro marito dopo il matrimonio.
Il promesso sposo è Giovanni Sorbo, figlio di Emiliano, presunto capo dell’omonimo clan, potente pregiudicato, a piede libero e sotto osservazione dell’antimafia, diretta dall’indisponente sostituto procuratore Diego Buffardi.
Il vicequestore Palma mette al lavoro la sua squadra che ha solo tre giorni per trovare l’assassino prima che il caso passi all’antimafia. Colleghi e familiari vengono interrogati a fondo. L’indagine prosegue a fatica e alcuni dettagli alimentano il sospetto che non tutto fosse perfetto nella vita della vittima.
Buffardi ritiene che il delitto sia da collegare alla criminalità organizzata e pensa che i poliziotti di Pizzofalcone siano degli incompetenti, ma la squadra segue una pista diversa e lo sorprende per l’impegno e le capacità investigative.
Giovanni Sorbo nega di essere coinvolto negli affari di famiglia e i Bastardi gli credono. Lojacono è convinto che l’assassinio di Francesca non sia un delitto di mafia, ma un delitto passionale. Alessandra Di Nardo pensa che qualcuno di cui si fidava l’abbia uccisa perché stava per sposarsi.
Nel mentre le storie personali dei componenti della squadra proseguono e si arricchiscono di nuovi risvolti. Aragona viene sfrattato dall’hotel dove risiedeva perché il padre non glielo paga più. Chiede aiuto al sostituto commissario Pisanelli, a casa in convalescenza dopo un brutto intervento, e viene accolto con una certa riluttanza.
Ottavia soffre per la sua situazione familiare senza vie d’uscita e per il suo legame senza speranza con Palma. Lojacono vive con affetto la presenza di sua figlia Marinella e prosegue la sua relazione con la Pm laura Piras .La dura Elsa Martini si chiede se ha il diritto di non dire nulla al padre di sua figlia Vittoria, bambina intelligentissima e forse troppo saggia .
Il tenace Pisanelli, anche se ancora cagionevole di salute, va a parlare in veste non ufficiale con Emiliano Sorbo, suo compagno di giochi d’infanzia. In un commovente dialogo il boss dice di non sapere chi ha ammazzato Francesca e afferma di far sorvegliare il figlio Giovanni, per paura che qualcuno faccia del male anche a lui.
Non lo so chi l’ha ammazzata, ’sta povera ragazza. So che è successo nella zona nostra, e se fosse stato qualcuno conosciuto l’avrei saputo. Trovate l’assassino, Pisane’. Trovatelo in fretta, perché lo sto cercando pure io. Perché chi fa del male a mio figlio, al figlio di Lucia, io lo levo dalla faccia della Terra. Trovatelo voi. Perché se lo trovo prima io, lo devo ammazzare. Per forza.
Altri tasselli si incastrano nel puzzle e un sms trovato nei tabulati telefonici conduce all’arresto del presunto colpevole. Durante la notte, però, Di Nardo si sveglia inquieta, ripensa al caso e in un lampo ha un’intuizione geniale. I colleghi maschi non avrebbero capito il suo ragionamento, per cui coinvolge in segreto le altre donne del commissariato per dimostrare con prove e riscontri la sua teoria. Le colleghe si recano poi dalla dottoressa Piras che le aiuta a far confessare il vero colpevole con un trucco machiavellico.
In questo romanzo le protagoniste principali sono le donne, che dimostrano di avere acume, sensibilità e intuito, doti che a molti uomini spesso mancano.
La storia gialla parte lentamente e si interseca con le vite complicate dei poliziotti e le loro riflessioni. Nell’epilogo finalmente arriva il colpo di scena e anche il lettore “giallista puro”, come me, è accontentato.
De Giovanni è un ammiratore di Ed McBain, il primo scrittore a scegliere come protagonista dei suoi libri un’intera squadra e non un solo investigatore, ed ha reso omaggio all’87°Distretto con la serie dei Bastardi di Pizzofalcone che ha per protagonista un gruppo di poliziotti «scartati» da altri commissariati per ragioni diverse e in cerca di riscatto a Napoli.
Ci si affeziona a quasi tutti i personaggi e ci si commuove alle loro storie: l’autore mette molto bene in luce la psicologia e l’umanità dei suoi Bastardi.
Il lato romantico e malinconico in questo romanzo è preponderante rispetto all’indagine gialla, che si sviluppa con ritmo lento, per poi recuperare nel colpo di scena finale.
De Giovanni è uno scrittore di grande successo commerciale e di critica, il suo stile è piacevole e fluido e moltissimi lettori sono fan dei personaggi da lui creati e dei suoi romanzi.
Ne ho letti molti e li apprezzo. Questo, a mio personale parere, non è il migliore della serie dei Bastardi, ma è comunque una interessante lettura.
Lo consiglio ai lettori che si appassionano alle serie, ai personaggi ricchi di umanità e preferiscono le storie corali e romantiche rispetto ai gialli “classici” di sola indagine.
Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera , In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d’inverno, Il purgatorio dell’angelo e Il pianto dell’alba ( Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir, Vuoto e Nozze, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all’antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana , I Guardiani , Sara al tramonto , Le parole di Sara; per Sellerio Dodici rose a Settembre. I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo.
Le altre recensioni di Maurizio De Giovanni:
Pianto dell’alba
Il purgatorio dell’angelo
Souvenir
Vuoto
Editore: Einaudi
Anno: 2019