NON IL SOLITO THILLIEZ NEL SUO NUOVO ROMANZO
di MANUEL FIGLIOLINI
Franck Thilliez è il più grande scrittore di thriller in Francia. O almeno noi in Italia lo abbiamo conosciuto così, grazie a Fazi editore. Ma in Francia lo scrittore Thilliez ha anche una serie di polizieschi con protagonista Sharko. Può sembrare una notizia buttata lì così, ma ha un senso nel mio complesso ragionamento.
Oggi vengono pubblicati tanti romanzi e alle volte per avere una direzione in questo ginepraio ci rifacciamo al genere, anche perché le trame prima o poi si assomigliano tutte, cambiano le ambientazioni, ma cambia soprattutto il genere che lo scrittore vuole dare alla storia, la stessa storia può essere horror, thriller, romantica e persino noir. Quindi alle volte ci affidiamo al genere e al comprovato scrittore per trovare rifugio in un territorio che ci è congeniale. E questo è successo con il nuovo romanzo di Franck Thilliez.
In Italia, Fazi ha deciso di pubblicare tutti i suoi romanzi thriller, tralasciando i polar, regalandoci uno scrittore che è capace di alzare la suspense a limiti impensabili. Uno scrittore che è capace di creare storie contorte, imprevedibili che scavano nel passato e nei vari angoli del globo. Quindi leggere Thilliez, fino a ieri, era sinonimo di romanzo thriller puro.
Quando chiudi “Norferville” hai letto un romanzo molto forte, non un thriller … ma un bellissimo noir. Non te lo aspetti dal Thilliez che conosci e quindi rimani deluso, con un po’ di amaro in bocca, quando immagini come la storia possa evolversi e la vedi correre nella direzione che tu hai pensato. Tutto questo non è Thilliez. Alt! Tutto questo non è il Thilliez che abbiamo conosciuto, ma un nuovo scrittore che ci mette difronte ad una realtà poco conosciuta.
“Norferville” non esiste. O meglio Norferville esiste ma non è il suo nome. Le miniere di estrazione nel nord gelido del Canada esistono e sono veramente territori strappati agli autoctoni che vengono sfruttate mentre loro vengono rinchiusi in riserve, riducendoli a delle pedine dell’uomo “bianco” che sfrutta il territorio senza tener presente le conseguenze che questa invasione incontrollata possa recare alla psicologia dei nativi. Non c’è suspense da thriller, ma la storia di una zona del mondo isolata e stretta nella morsa del freddo.
Ed è lui il colpo di genio di Thilliez che in questo romanzo mette tutto in secondo piano e fa diventare protagonista il freddo. Una condizione climatica che pervade tutte le pagine del romanzo, fino a far sentire al lettore gli stessi brividi dei suoi personaggi. Un freddo impensabile per noi, che non concede tregua, che uccide con la velocità di una sigaretta.
Tra tradizioni Innu e strapotere dei bianchi ci racconta dell’impoverimento di una terra dove la civiltà ha portato solamente aridità e disperazione. E nella disperazione si pensa possa avvenire il peggio, ma alle volte e come nei migliori romanzi a suspense, le cose non vanno mai come sembrano.
Qualcosa di nuovo per il nostro thrillerista più famoso di Francia, un nuovo territorio letterario per lui e un nuovo territorio inesplorato per noi lettori, che forse non conosciamo quelle terre lontane, dimenticate da tutti. Tranne da chi le vuole sfruttare.
TRAMA
Léonie è una “mela”: rossa fuori, bianca dentro. Così l’hanno sempre chiamata i nativi americani della riserva, perché è figlia di una madre innu e di un padre bianco. È cresciuta a Norferville, una piccola cittadina mineraria tagliata fuori dal mondo, nel Grande Nord canadese. Dopo la chiusura della miniera, Léonie abbandona la sua terra di ghiaccio e si ripromette di non rimetterci mai più piede, perché Norferville l’ha brutalizzata lasciandole una ferita che non si rimargina. Ma la vita decide altrimenti e, vent’anni più tardi, Léonie si ritrova costretta a tornare in quel luogo maledetto e affrontare una volta per tutte i fantasmi del passato. Ad altre latitudini, Teddy Schaffran – un criminologo di successo che indossa un’enigmatica benda da pirata sull’occhio sinistro – è tormentato da un antico dolore. Anche lui ha un grosso conto in sospeso con Norferville e le sue sorti sono destinate a incrociarsi con quelle di Léonie. Al centro di tutto, un efferato omicidio che solleva enormi interrogativi e scoperchia un vaso di Pandora di cui Léonie è determinata a vedere il fondo.
Traduzione: Daniela De Lorenzo
Norferville
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