LA COMMISSARIA GIOVAGNOLI E’ FINITA NELLA RETE

di MARIO TOCCI

Il vicequestore della Polizia di Stato Debora Giovagnoli, single (non si sa bene se per scelta propria o altrui…) e “aggregata” alla famiglia mono-genitoriale della sua migliore amica, deve districare la complicata matassa della sequenza di numerosi femminicidi che si succedono, a Roma, in brevissimo tempo e non risultano apparentemente accomunati da alcun collegamento.

L’abile e competente funzionaria, alla guida di uno staff investigativo altresì composto da un collega di poco gerarchicamente subordinato e forse innamorato di lei (e/o viceversa), riuscirà ad assicurare alla giustizia l’insospettabile colpevole, al contempo scoprendo un torbido circuito, sul web, di scambio di prestazioni sessuali, da cui emergerà vieppiù un pericoloso reticolo di siti di vero e proprio cyber-extreme challenge.

RECENSIONE

È un giallo al tempo stesso godibile e satisfattivo (anche per i lettori più esigenti), ma, nondimeno, intenzionalmente catartico e profondamente educativo.

Lo story-telling si snoda, infatti, attraverso la trattazione di un tema di spietata attualità quale il complesso fenomeno del cyber-bullismo, sovente dalle macabre ed irreversibili conseguenze a danno dei più giovani.

L’autrice è brillantemente capace di costruire e affastellare la principale sequenza criminosa di vari femminicidi, su cui è chiamata ad indagare la valente funzionaria di polizia Debora Giovagnoli (ormai protagonista di una saga), unitamente al suo staff, in seno allo sfondo della “nuova” violenza attraverso il web, quasi – e, appunto, catarticamente – ad avvertire chiunque abbia a cuore le sorti di giovani, affidati alle proprie cure, della necessità di vigilare sulle frequentazioni “informatiche” di costoro e prevenire il prodursi di danni prima del raggiungimento di un punto di non ritorno.

Tuttavia, una volta immerso nella lettura, il degustatore delle pagine di questo libro viene ad imbattersi in parecchie ulteriori tematiche di rilevanza non certo minoritaria: il disagio giovanile, l’incapacità degli adulti di intessere legami interpersonali, le derive degli atteggiamenti sessisti sul lavoro, le devianze pressoché delinquenziali (per fortuna, assai minoritarie) di taluni (pseudo)professionisti.

Insomma, e paradossalmente, a fronte delle poche pagine che lo rendono letteralmente divorabile in pochissimo tempo, Nella rete dei leoni offre davvero tanto di bello. Ed è vivamente da consigliare, anche al lume dello stile molto fluido e scorrevole.

MUSICA CONSIGLIATA

Assai compatibile con la lettura è il brano Il pianino delle meraviglie di Nicola Piovani.

Il suo rapido scorrere “rimbalzato” tra pianoforte e sassofono si accompagna bene alla voluta (e piacevole) assenza di soluzioni di continuità tra i vari capitoli, smorzando la procurata tensione emotiva dello story-telling.

CIBO SUGGERITO

Un dolce non italiano, ma la cui consistenza – morbida ma persistente al tempo stesso – ricorda quella delle pagine del libro: l’elvetica torta di noci dell’Engadina, tipica della regione dei Grigioni, che racchiude un invitante ripieno di noci e caramello alla panna.

VINO INDICATO

Un vino dai profumi agrumati di mandarino, frutta candita, camomilla, miele e albicocche disidratate, che ben si coniugano con i sapori di noci e caramello della torta consigliata: è la Malvasia Bianca di Candia – Passito, i.g.t. marchigiano dal colorito dorato brillante, striato da lievi riflessi ambrati.