CAPEZZUOLI CI PORTA NELLA MILANO POST-BELLICA
Spesso ci ritroviamo tra gli scaffali di una libreria pronti ad acquistare un libro. La nostra scelta può dipendere da una pubblicità vista in televisione, dalla recensione letta su un blog o da un semplice consiglio di un amico. Io abitando in zona città studi a Milano non potevo non comprare: “Milano 1946, delitti a città studi”.
Fulvio Capezzuoli mi ha conquistata fin da subito con la sua scrittura semplice, veloce e intrigante. Il libro si è rivelato intenso e carico di mistero. E’ il tipico giallo dove i pezzi del mosaico vengono mostrati al lettore passo passo, pagina dopo pagina. Nel 1946 Milano è una città ancora smarrita e segnata dalla fine della guerra. Durante la calda estate di quell’anno il commissario Maugeri viene incaricato di indagare sulla sparizione di una cagnetta chiamata Odessa, avvenuta in zona città studi a Milano.
Ci mancava anche il caso del cane scomparso
Qualche giorno dopo in via Aselli viene trovato il corpo della povera signora Attanasio, la padrona del cane, apparentemente morta suicida. Ma quale filo lega la morte della signora Attanasio alla fantomatica sparizione della cagnetta Odessa? Chi è il misterioso vicino della povera signora Attanasio? La povera signora si è suicidata? Era realmente depressa come più volte sottolineato da sua sorella?
Al commissario, da tempo retrocesso a un lavoro di archivio per aver simpatizzato per i partigiani, viene assegnato il caso e, in breve tempo, si troverà a dover districare una matassa ricca di misteri legati alla prostituzione, alla politica e soprattutto a “Odessa”, una organizzazione che permise a ex fascisti e nazisti di fuggire dall’Europa.
Niente è come sembra, niente è come appare e questo libro ne è la dimostrazione.
Editore: Todaro Editore
Anno: 2014