LA VOCE DI CHI SA RACCONTARE DI MILANO
“Milano 1949, Maugeri e i delitti del CRAL”. Fulvio Capezzuoli è tornato a raccontare una storia. Una di quelle storie che fanno viaggiare la mente nel passato.
Basta guardare la copertina e questo nuovo racconto prende subito vita, trasportando il lettore nel corpo del libro.
“Era un appuntamento molto importante per i milanesi perché, da molte generazioni, l’arrivo della primavera veniva festeggiato in città con una settimana di anticipo. A Porta romana, sopra i bastioni spagnoli, erano allestite bancarelle […] Ma la vera festa per i bambini era rappresentata dai venditori di collane di castagne.”
Nel 1949 Milano è una città che si sta ricostruendo. La guerra è terminata da qualche anno e l’immediato dopoguerra è stato difficile e complesso. Alla fine degli anni ’40 Milano vuole e cerca il cambiamento. Ma la situazione economica e sociale non aiuta. I segni della guerra si vedono ancora. L’autore descrive perfettamente quella Milano, quella società così semplice ed essenziale. La città viene raccontata nella quotidianità dei personaggi. Fulvio Capezzuoli scatta una fotografia così chiara e nitida, che il lettore si sente trasportato in quegli anni con naturalezza, come se l’orologio fosse tornato indietro. Accanto alla narrazione principale, viviamo le tipiche famiglie del 1949 con il desiderio di riprendere in mano la propria vita rimasta in sospeso con la guerra, e le difficoltà di tutti i giorni, come quella di comprare un paio di scarpe, forse troppo costose, a un bambino che cresce velocemente.
Il CRAL, circolo ricreativo aziendale dei lavoratori, ancora oggi esistente come luogo di aggregazione e svago, nel 1949 aveva un suo preciso ruolo, perché permetteva ai dipendenti di molte aziende di andare a giocare a biliardo, a ping pong o a carte in modo gratuito. Era un investimento che le aziende facevano proprio per i loro dipendenti. E questo luogo, così accogliente e importante per un momento di svago, diventa perfetto per un delitto.
La notizia dell’omicidio è finita su tutti i quotidiani nazionali di ieri. Due morti in una settimana nella stessa società. I giornalisti si domandavano quali connessioni ci siano.
Il commissario Maugeri, uno dei pochi, che pur essendo un ex partigiano, viene confermato nel suo lavoro, proprio per le sue doti investigative, si butta a capofitto con la sua squadra alla ricerca del colpevole, immergendosi lui stesso nella storia.
Come i precedenti libri di Fulvio Capezzuoli, anche questo si è rivelato un pozzo da quale attingere conoscenza. Un libro semplice e gradevole nella scrittura, ma è proprio nella sua struttura lineare che la storia prende quel giusto ritmo tipico del romanzo giallo.
Un giallo classico, dove l’investigazione si caratterizza per le indagini, l’identificazione dei sospetti, la raccolta di prove e quella conclusione non del tutto scontata.
In attesa di arrivare al 1950, è sempre più che piacevole ritrovare il commissario Maugeri in una vecchia Milano.
Editore: Todaro
Anno: 2019