UN IPNOTICO LANZETTA PER UN THRILLER DA BRIVIDO
Ci sono autori che seguo da anni e di cui mi piace constare ogni piccola sfumatura che distingue un loro libro da quello successivo. Alcune sono evidenti come ritmo e linguaggio, altre più discrete come la capacità di descrivere fatti e ambientazioni, altre, infine, del tutto inaspettate, come quella di Lanzetta in questo ultimo lavoro letterario dove è riuscito a creare una sorta di ipnosi narrativa che avvolge il lettore fin dalle prime pagine e non lo lascia che alla fine del libro.
Una sensazione difficile da spiegare se non si hanno gli occhi incollati alle pagine perché non c’è un solo elemento che affascina da subito chi legge, ma più cose che, come gli ingredienti dei cocktail più famosi, inspiegabilmente stanno tutti meravigliosamente insieme e danno quella gradualità di sapore che parte dal primo sorso e finisce con il retrogusto.
L’uomo senza sonno funziona così, ti arriva prima il personaggio principale Bruno, che ha tredici anni e vive in un orfanotrofio, poi ti arriva la sua vita, il suo lottare per esistere e resistere, poi sopraggiunge il sentimento dell’amicizia e della solidarietà, in seguito l’incontro con una ragazzina misteriosa che porterà una vera e propria rivoluzione nell’esistenza di Bruno e infine la location che racchiude misteri e cadaveri. Lanzetta ispiratissimo barman della narrazione taglia, sminuzza, mette insieme e shakera. Il liquido che ne scaturisce bagna le labbra dei lettori con una storia prima emozionante, poi misteriosa e per finire sconvolgente…anzi da brividi puri.
E la bravura autoriale è quella di aver saputo creare attraverso le parole e le descrizioni quel transfert che i lettori di genere auspicano sempre di trovare e di sentire sulla pelle e che succede sempre più raramente nelle ultime pubblicazioni perché in tanti si ostinano a continuare a scrivere solo per sé stessi.
In L’uomo senza sonno no, Lanzetta scrive per chi dovrà leggere e il lettore lo sente, come me che mi sono ritrovata a palpitare per ogni piè sospinto di Bruno, per ogni suo incontro con la misteriosa Caterina, per ogni angheria subita nell’orfanotrofio e per ognuno dei suoi incubi. Partecipazione, apprensione, ipnosi da lettore. Mi sono ridestata solo all’ultima pagina con il desiderio di scrivere ad Antonio e dirgli che mai come questa volta sono riuscita a leggere la sua anima di scrittore.
Quando ho intervistato la sua editor ( https://www.youtube.com/watch?v=b6eI3r_Gujc&t=567s) lei mi aveva anticipato che il romanzo di Lanzetta era stato accolto con grande entusiasmo in casa editrice e che loro puntavano molto su questo autore.
Ebbene, non era solo per dire o per farsi un pochino di pubblicità. Questo thriller è davvero un eccellente lavoro di genere e Lanzetta se fosse un cuoco meriterebbe senza alcun dubbio la sua prima stella sulla giacchetta da chef.
TRAMA
Secondo dopoguerra. Bruno ha tredici anni e vive in un orfanotrofio vicino a Salerno, sottoposto alle continue angherie degli altri ragazzi. Solo l’amicizia con Nino, il nuovo arrivato che prende a difenderlo, riesce a rendere tollerabile la sua permanenza nell’istituto. L’estate porta con sé un momento di libertà per tutti i ragazzi: Bruno e Nino saranno scelti per andare a lavorare insieme nella tenuta degli Aloia, una ricca famiglia del circondario. È qui che Bruno conosce Caterina, una strana bambina che vive all’ultimo piano della casa e che lo guida a esplorare i recessi dell’imponente edificio. Il gioco assume però ben presto contorni sinistri: Bruno inizia a essere tormentato da incubi inspiegabili, che al risveglio lo lasciano profondamente spossato. Il ritrovamento, all’interno della proprietà degli Aloia, di alcuni cadaveri in avanzato stato di decomposizione, getta sulla villa e su chi la abita ombre inquietanti. A chi appartengono quei corpi? E perché tutti sembrano a conoscenza di qualcosa che non deve essere rivelato? Questo romanzo è la storia di un’amicizia, di ricordi spezzati e di un brutale assassino che si nutre di paure. È la storia di Bruno e dell’estate in cui divenne l’uomo senza sonno.
L'uomo senza sonno
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