L’ITALIA DEI MISTERI E DELLE MANETTE
Ci armeremo di una flotta di chiatte e di rimorchiatori. Costituiremo una società per gestire meglio il naviglio. Si chiamerà Ferriver. Saremo noi a prendere in mano il trasporto sul fiume e a stabilire le tariffe.
Sarà che questo genere di storie io le adoro, sarà che Barbera ha scritto un giallo che sembra un quotidiano del 1993, anno in cui la cronaca dei giornali era meglio di una fiction televisiva o di un libro di avventure, sarà che c’è tanto pathos e tanta azione insieme, ma leggere L’ultima notte di Raul Gardini mi ha presa allo stomaco, nel senso migliore e mi ha fatto comprendere quanto sia importante in un mare magnum di libri freschissimi di stampa e che ripercorrono proprio quegli anni e quegli eventi trovare la perla che mette insieme cronaca, invenzione, suspense e storia umana.
E sì, perché nel giallo di Barbera il protagonista è vibrante, descritto come uno squalo della finanza del tempo, un uomo di azione, un capitano coraggioso, un ambizioso senza scrupoli, ma soprattutto come una persona. I suoi gusti, le sue passioni, le sue riflessioni. Attorno a lui c’è la Storia contemporanea, quella che a un certo punto collassa su sé stessa e apre le porte ai pericolosi vasi comunicanti tra politica e magistratura e a una certa forma di populismo quasi più deleteria della stessa deprecabile corruzione diffusa.
Raul Gardini di quel sistema marcio e aduso ne faceva parte o no? Bella domanda, ma non è su questo che i lettori sono chiamati a interrogarsi e riflettere nel libro di Barbera, piuttosto sulla sua morte. Questo è il mistero, su questo girano interrogativi e domande.
Nell’etate del 1993 Milano sembra avvolta da una cappa di nubi che non sono solo fisiche. Di Pietro attende negli uffici della procura Gardini. Lo attende contando sul fatto che lo stesso vi si recherà spontaneamente, senza bisogno di tradurlo ricorrendo alle forze dell’ordine. Ma Raul, la notte precedente all’interrogatorio si toglie la vita. Oppure no?
È stato davvero suicido quello dell’ex ragazzo prodigio dell’imprenditoria italiana? O qualcuno voleva metterlo a tacere prima che rivelasse cose che avrebbero coinvolto altri personaggi illustri e altre tangenti?
E quindi un giallo vero, a tutti gli effetti, e un giallo come genere letterario che ha anche il pregio di raccontare cose davvero successe.
Una lettura intrigante che fa riflettere chi nei primi anni ’90 era già adulto, ma anche chi in quel tempo non c’era ancora, perché a volte imparare la storia e la cronaca del tempo attraverso pagine ben costruite e ben raccontate può essere davvero affascinante.
Un’ultima considerazione su Chiarelettere: editore sofisticato, attento, sempre sul pezzo. Uno dei patrimoni della nostra editoria di cui andare davvero fieri.
TRAMA
23 luglio 1993. Raul Gardini, a capo di un impero finanziario con ramificazioni in tutto il mondo, personaggio discusso e carismatico, grande velista, viene trovato in un lago di sangue nella sua camera da letto a Palazzo Belgioioso, nel cuore della Milano degli affari. Un colpo alla tempia, sparato da distanza ravvicinata. Omicidio o suicidio? Da tempo aveva il fiato sul collo dei magistrati, forse stava per essere arrestato. Molte cose però non tornano. In troppi hanno tratto beneficio dalla sua improvvisa uscita di scena. Tanto più che quella stessa mattina Gardini avrebbe dovuto recarsi in procura per essere ascoltato dal pm Antonio Di Pietro riguardo alla madre di tutte le tangenti, la maxitangente Enimont, autentica spada di Damocle sospesa sull’intera classe politica italiana. Mentre il paese trema travolto dagli scandali, la magistratura sembra intenzionata a chiudere il caso velocemente, con un verdetto – suicidio – che lascia troppi dettagli senza spiegazione. Una soluzione che non può accontentare il giornalista d’inchiesta Marco Rocca, protagonista di questo romanzo che attraversa gli anni di Tangentopoli e della Prima repubblica consegnando per la prima volta al lettore la parabola di una dinastia, quella dei Ferruzzi, a lungo seconda solo agli Agnelli per ricchezza e prestigio internazionale. Per conto di un importante quotidiano, Rocca segue da vicino l’ affaire Enimont. L’inchiesta lo condurrà lungo un sentiero pericoloso, tra le ambiguità e le omertà dei vari protagonisti, minacce anonime, attentati alla sua vita e troppi fantasmi del passato che a poco a poco riaffiorano alimentando nuovi sospetti e misteri. Un’indagine labirintica per giungere a una verità inaspettata e clamorosa. Un giallo i cui protagonisti sono stati per anni al centro della cronaca, da Enrico Cuccia ad Antonio Di Pietro, e ancora Bettino Craxi, Giulio Andreotti, Carlo Sama, Sergio Cusani, Luigi Bisignani, Gabriele Cagliari e moltissimi altri. Uno snodo decisivo e indimenticabile della storia italiana raccontato come nessuno aveva fatto prima.
L'ultima notte di Raul Gardini
L’ITALIA DEI MISTERI E DELLE MANETTE Ci armeremo di una flotta di chiatte e di rimorchiatori. Costituiremo una società per gestire meglio il naviglio. Si chiamerà Ferriver. Saremo noi a prendere ...