SECONDA AVVENTURA PER IL COMMISSARIO MORETTI E LA SUA SQUADRA
Torino, ottobre 2012. Mentre la città ospita l’appuntamento annuale con Portici di Carta, la famosa “passeggiata in quella che viene considerata la libreria all’aperto più lunga del mondo: due chilometri di banchi ininterrotti da piazza Carlo Felice sino a piazza Castello, lungo tutti i portici dell’elegantissima via Roma”, il libraio Luigi Bairo viene trovato morto nel suo appartamento, al terzo piano d’uno stabile primi ‘900 in via Silvio Pellico 31.
Lo stesso dove, prima di morire lasciando così libera la casa per chiunque volesse andarci ad abitare – e in effetti adesso ci sta uno psicoterapeuta con la passione per l’occulto – ha vissuto per molti anni Gustavo Adolfo Rol, il celebre sensitivo torinese…
Le indagini subito avviate dalla squadra della questura di corso Vinzaglio, il commissario Paolo Moretti e i suoi due collaboratori, l’ispettrice Claudia Bonivènt, torinese doc anche e soprattutto nella sua passione per il paranormale “che l’aveva indotta negli anni a memorizzare un certo numero di simboli esoterici” e il giovane agente Simone La Guardia, che invece viene da Salerno (gli stessi del romanzo d’esordio di Orlando, pure lui napoletano “in trasferta” a Torino, Il diario Lombroso e il killer dei musei) si concentrano com’è ovvio su amici e familiari della vittima – separato dalla moglie, che vive altrove col figlio, Bairo aveva una relazione con l’esperta d’arte di un’importante casa d’aste – e sugli altri abitanti dello stabile.
Che, snocciolati dalla portinaia in forze nel palazzo da più di vent’anni, risultano essere (un po’ come nel gioco del Cluedo o, se vogliamo, nei tradizionali marchingegni della Christie, pure loro affollati di mariti e mogli, medici di famiglia, vicini di casa, zie nubili, servette impaurite, cugini ficcanaso…): un ginecologo, un avvocato e consorte, una coppia d’architetti, una professoressa di matematica, un’attrice in pensione, un commerciante con moglie e figlia e naturalmente lo psicologo che ha affittato l’appartamento di Rol e che la Bonivènt incrocia sulle scale subito fuori dalla casa della vittima, decidendo di conseguenza d’interrogarlo subito.
Moretti e i suoi si troveranno così alle prese con un’indagine complessa che fin da subito sembra intrecciare e sovrapporre ai drammatici eventi degli ultimi giorni una storia assai più antica: a Bairo, infatti, come l’ex moglie del libraio racconterà al commissario dopo il delitto, il giorno prima del suo assassinio uno sconosciuto aveva consegnato una lettera che ripercorreva una serie di delitti a sfondo sessuale perpetrati nel 1861 nelle campagne del Cilento ai danni di alcune ragazze giovanissime…
Comincia così L’ombra di Rol, l’ultimo interessante romanzo di Enzo Orlando, edito da Bonfirraro Editore.
Sullo sfondo una Torino crocevia di suggestioni magico-misteriche dove l’ombra del celebre sensitivo che dà il titolo al libro sembra aleggiare come una presenza salvifica ed è facile imbattersi in aneddoti come quelli raccontati a un’attonita Bonivènt dalla baronessa Sorgi, l’anziana nobildonna provvista di doti medianiche e Gran Maestro d’una Loggia massonica anch’essa già nota ai lettori del primo romanzo. Aneddoti che consegnano del capoluogo piemontese l’immagine d’una città avvezza, soprattutto in alcuni suoi ambienti, a confrontarsi col paranormale:
Rol era in grado di percepire se una persona avesse squilibri o eventuali malattie… Poteva spostare a distanza oggetti di qualsiasi genere, o materializzarli e smaterializzarli… Qualcuno ha testimoniato di averlo visto attraversare le pareti…Una mia carissima amica l’ha addirittura visto ingrandirsi o rimpicciolirsi a suo piacimento. Io stessa ho assistito a un esperimento davvero incredibile. Quella sera, era la metà degli anni 70, eravamo in otto a casa di amici, c’era anche il direttore del centro italiano di parapsicologia e un giornalista de La Stampa. Gustavo ci chiese di scegliere una carta e casualmente venne scelto il quattro di fiori. Rol fece sistemare un mazzo di carte appena dissigillato sul tavolo e lo fece coprire con il coperchio di una zuppiera… poi, Gustavo cominciò a sudare e ad agitarsi. Poco dopo uno dei presenti vide una carta cadere a terra, sotto al tavolo. Era il quattro di fiori…
Editore: Bonfirraro
Anno: 2019