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TUTTO SI MISURA IN NUMERI

di MIRKO TONDI

Tutto si misura in numeri. Il tempo che passiamo. I minuti o i secondi di una partita di calcio che scorrono. I trofei di Sinner che si aggiungono al palmarès. I voti dei nostri figli a scuola. I record, i dischi venduti dagli artisti musicali, gli spettatori di un film, le pagine di un libro, i prezzi delle cose, i bilanci, i soldi, il successo. Le classifiche.

Leggere nello scorso weekend gli inserti settimanali dei più importanti quotidiani nazionali mi ha portato a compiere una riflessione. Sfogliando La Lettura (inserto del Corriere della Sera), per esempio – tra approfondimenti culturali, recensioni e interviste –, si trovano molte pubblicità, delle quali, in ordine, la prima è quella a tutta pagina di un saggio di Gianrico Carofiglio, Elogio dell’ignoranza e dell’errore. Nella parte bassa, scritto in rosso, troviamo la frase “Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama”; del resto, mi vien da aggiungere, Elogio del fallimento, del filosofo di origini rumene Costica Bradatan, era già uscito l’anno precedente, e ancor prima, nel 2011, pubblicato con lo stesso titolo (di Massimo Recalcati, si trattava di un volume che raccoglieva conversazioni sul tema dell’anoressia). Il dato numerico però sta in alto, anche se scritto in piccolo ma comunque ad anticipare nome dell’autore e titolo, e reca queste parole: “Sette edizioni in due mesi – 170.000 copie”.

Proseguendo, tra le altre cose si legge che Rachel Cusk ha dato alle stampe un nuovo romanzo, Corteo, e ci viene ricordata la Giornata della Memoria attraverso i libri di Edith Bruck (sopravvissuta ai campi di concentramento, a tredici anni conobbe l’orrore di Auschwitz). Poi, eccole, le classifiche: al primo posto il quarto atto della saga fantasy Deviant di Ellie B. Luin, al secondo Miss Bee e il principe d’inverno di Alessia Gazzola (nel box in un angolo ci ricordano le “due edizioni in una settimana”), al terzo Tatà di Valérie Perrin. Nella top ten anche Spera, l’autobiografia di Papa Francesco e ben due saggi di Aldo Cazzullo: Il Dio dei nostri padri e Craxi. L’ultimo vero politico (curioso l’accostamento, ma chi crede che niente sia casuale potrebbe pensare si tratti di due personaggi che in modi diversi hanno avuto a che fare con l’onnipotenza). Il gruppo Mondadori non manca mai nella decina dei libri più venduti, tuttavia tra gli editori è Newton Compton a confermarsi re delle operazioni commerciali, con Be unstoppable. Cuori di ghiaccio di Lily Red (romanzo di sport e amore definito in rete “Una storia da milioni di visualizzazioni su Wattpad”) e Una mente assassina di Angela Marsons (e qui l’editore va diretto al punto, perché già in copertina incorona l’autrice “La regina del giallo – 5 milioni di copie vendute”), rispettivamente al quarto e quinto posto. D’altra parte Newton Compton è l’editore dei cosiddetti TEN (i Tascabili Economici, 100 pagine a 1000 lire), ricordate? Nonché della collana Live proposta qualche anno fa a € 0,99 (una serie di titoli tra i quali i Racconti del terrore di E. A. Poe, Il grande Gatsby di Fitzgerald e Il ballo della Némirovsky) e dei celebri Mammut (volumoni dal prezzo più che vantaggioso, la copertina imbottita e caricaturale, le pagine sottili sottili e il corpo del carattere per chi ha una vista invidiabile; tra gli autori italiani, vi potete trovare le opere complete di Dante, Leopardi, Pirandello, Pavese, per fare qualche nome).

Continuando a sfogliare La Lettura, ci si imbatte nella pubblicità – anche questa a tutta pagina – di Le ventisette sveglie di Atena Ferraris, ultima fatica di Alice Basso, nominata a caratteri cubitali, guarda un po’, “una scrittrice da mezzo milione di copie” (il commento virgolettato in basso è di Alessia Gazzola; come detto poco fa, a vendite sta messa bene pure lei). La carrellata si conclude con un’altra pagina intera ma stavolta dedicata al nuovo libro di Stefano Zecchi, Resurrezione, dove il bollino non manca di sottolineare che si tratti della terza edizione. Nelle pagine finali un articolo sull’opera postuma di Cormac McCarthy, Il tagliapietre, ancora inedita in Italia; si tratta in realtà di una pièce teatrale scritta alla fine degli anni 80 e pubblicata a metà dei 90, che all’epoca non ebbe successo.

Passando a Robinson, l’inserto di Repubblica, infine, ci si accorge che l’analogia tra i due giornali è solo apparente, quantomeno è tale per il formato e per i contenuti ma non tanto per l’approccio: difatti non vengono riportati numeri e cifre nelle pagine promozionali dei libri, in questo caso. Anche qui troverete una classifica dei più venduti, ma la curiosità è che quella ufficiale viene affiancata da una classifica stilata proprio da Robinson, una sorta di top ten meritevole per qualità e prestigio: accanto a nomi come Yukio Mishima e Bjorn Larsson, sfilano quelli di Edward Carey, Reinaldo Arenas, Thrity Umigar, S.J. Naundé, Buffy Cram, Petra Rautiainen, Susan Stokes-Chapman e Claire Lebourg. E ora dite, da non addette ai lavori, su via, quanti ne conoscete per davvero? Sono due classifiche completamente diverse. Come a dire che tutto si misurerà anche in numeri, può darsi, ma qualche volta i numeri assumono tutto un altro significato.

 

 

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