La misura del tempo

La misura del tempo

IL NUOVO LATO DI GUERRIERI ED UN NUOVO CAROFIGLIO

Il mondo senza di noi prima di noi è una lunga fase preparatoria. Il mondo senza di noi dopo di noi invece è semplicemente il mondo senza di noi.

Per me è sempre difficile leggere Carofiglio. E non perché non sia bravo, non abbia storie interessanti o non sappia scrivere. Anzi, esattamente il contrario. La sua classicità nello scegliere le parole giuste, la sua moderazione nel raccontare la storia, quell’equilibrio tutto suo tra suspense e riflessione, quei dialoghi perfetti dove, a tratti, un misurato sarcasmo serve soprattutto a far riflettere, ecco, tutto questo non mi ha mai dato quel brivido sulla schiena che mi aspetto sempre di provare quando leggo un giallo, ancora meglio un legal thriller. 

Ovviamente è solo colpa mia! Ma in questo ultimo lavoro Carofiglio mi ha conquistata con l’argomento “tempo”, la dimensione racchiusa anche nel titolo del romanzo e che lui, come autore, tratta e maneggia in maniera stupenda. Il tempo è l’alfa e l’omega sui quali si spalma l’intera narrazione e che trasfigura lo stesso libro trasformandolo quasi in un manuale di psicologia comportamentale. Attenzione, però, la suspense e tutto quanto comporta la tensione della storia rimangano ben presenti, anzi quasi palpabili, tra le pagine che raccontano di un giovane accusato di omicidio volontario e di una serie di coincidenze che possono annientare la sua vita per sempre. 

In più, i lettori che amano e seguono Carofiglio da tempo, in questa sua ultima fatica letteraria, potranno ritrovare la figura dell’avvocato Guerrieri, carissima a tutti loro e probabilmente (anche se l’autore non lo ammetterà mai!) il personaggio feticcio dei suoi romanzi più riusciti. 

E ne La misura del tempo anche l’avvocato Guerrieri, se possibile, è ancora più definito. Più debole e eroico allo stesso tempo. Più solo eppure più coinvolto dagli accadimenti che lo travolgono. Più passionale, restando comunque riflessivo e avvolto come sempre nei dilemmi personali.  

In poche parole è un Carofiglio nuovo, che allo stile e al linguaggio misurati e aulici ha aggiunto una nuova umanità sbavata e fragile, una nuova compassione che al racconto giudiziario lega straordinariamente i moti dell’animo. Le palpitazioni irrazionali, viscerali, emozionali. Regalando ai lettori una dimensione altra del legal thriller dove le vicende legate a un omicidio e al processo sullo stesso finiscono con l’intrecciarsi alla nostalgia di un tempo perduto e a quella di sentimenti irripetibili. 

Per questo, il tempo, dell’ultimo romanzo di Carofiglio è speciale. Perché è vivo. È un’altra creatura del libro e della storia. È lo sciamano che invoca gli spettri e che rende tutto più ancestrale e intimo. E questa scelta autoriale di non badare quasi al lettore, ma procedere come un chirurgo in sala operatoria, paragrafo dopo paragrafo, questa volta è vincente, perché è nei piccoli particolari della narrazione che si svela tutta la bellezza di un grande racconto.  

Recensioni precedenti:
La versione di Fenoglio
Le perfezioni provvisorie
Una mutevole verità
Ragionevoli dubbi

Editore: Einaudi
Anno: 2019