La brigata dei reietti

La brigata dei reietti

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Published: 16/02/2016

Format: Brossura

ISBN: 9788806228668

ANCHE LE FORMICHE, NEL LORO PICCOLO….PORTANO A CASA I RISULTATI.

di BARBARA MONTEVERDI

“Benissimo, Capestan, le riassumo la cosa: ripuliamo la polizia per tirare a lucido le statistiche. Gli alcolisti, i violenti, i depressi, gli scansafatiche e via dicendo, tutti quelli che ingombrano le sezioni ma che non possiamo sbattere fuori, li riuniamo in una brigata e ce la dimentichiamo in un angolino. Sotto il suo comando.”

Reintegrata in servizio dopo sei mesi di sospensione, la poliziotta Anne Capestan, donna dal grilletto facile e determinazione granitica, viene messa a capo di una squadra di derelitti tra i quali spicca il buon José Torrez, notissimo jettatore. Anne non è superstiziosa e sa perfettamente che Torrez non sarà il maggiore dei suoi problemi, visto che la brigata dovrà occuparsi di tutti i casi irrisolti nella regione dell’Ile de France. Bazzecole.

Torrez. Soprannominato iettatura. Il portasfiga, il gatto nero. Alla fine gli avevano trovato una destinazione. Non era bastato isolarlo, bisognava allontanarlo ancora di più. Capestan conosceva Torrez di fama. Tutti i questurini del Paese conoscevano Torrez di fama e quando passava, si facevano il segno della Croce.

Questo è il trampolino di lancio di un giallo intelligentemente spiritoso, pieno di verve parigina e di carattere. I reietti del titolo lo sono decisamente meno dei loro capi supremi: hanno testa, coraggio e voglia di fare – esattamente come l’autrice Sophie Hénaff, che ha deciso di scrivere una storia intrigante e brillante, dando colpi di colore qua e là sulla tela di una trama densa e piena di sorprese.

Insomma, si può anche leggere un buon giallo e farsi due risate senza essere irrispettosi nei confronti dei defunti di cui si occupa la squadra in questione, no? E poi, questo romanzo piuttosto ridanciano ci mostra col sorriso come le differenze possano essere una ricchezza, uno sguardo “sghembo” sul mondo che aiuta a capirlo meglio.

Sia chiaro che non stiamo parlando di un capolavoro polar. L’autrice è una giornalista che ha uno spazio di cronaca umoristica sulla rivista Cosmopolitan e il suo modo di raccontare è sbarazzino, con una scrittura colloquiale, piena di slang, i personaggi un po’ tagliati con l’accetta e non esiste un approfondimento moral-filosofico. Niente Simenon o, per accennare alla mia più recente passione, Norek. Però la storia regge benissimo: protagonista e comprimari si muovono agilmente e con disinvoltura tra le pagine del romanzo, mentre il lettore si rilassa con un testo semplice, ma tutt’altro che sciocco, e assapora il piacere futuro di leggere un’altra delle avventure di questo gruppo sgarrupato, ma con un suo irresistibile fascino.

TRAMA

Tutto quello di cui il commissario Anne Capestan dispone è una sede improvvisata ingombra di mobili di recupero, una catasta di faldoni impolverati e la determinazione a non abbassare la testa davanti ai soprusi. Oltre al piú sgangherato gruppo di poliziotti che sia possibile immaginare a Parigi. Ma l’occasione per il riscatto è a portata di mano: due casi di omicidio, all’apparenza banali e rimasti insoluti per anni. Certo, risolverli significherebbe riuscire dove le migliori menti del Quai des Orfèvres hanno fallito.

Traduzione: Margherita Botto

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

4.0Overall Score

La brigata dei reietti

ANCHE LE FORMICHE, NEL LORO PICCOLO….PORTANO A CASA I RISULTATI. di BARBARA MONTEVERDI “Benissimo, Capestan, le riassumo la cosa: ripuliamo la polizia per tirare a lucido le statistiche. Gli ...

  • Trama
    4.3
  • Suspense
    3.8
  • Scrittura
    4.0

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