La bambina di cera

La bambina di cera

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Published: 10/02/2022

Format: Brossura

ISBN: 9788892910737

AL SECONDO ROMANZO, ROBERTA CASTELLI PIANTA LE RADICI DEL SUO PERSONAGGIO

Quando si vogliono scrivere dei romanzi seriali, con 4 o 5 o più volumi, lo scrittore ha il piano della totalità dell’opera. Noi lettori siamo tenuti all’oscuro di questo piano che di solito risiede su quadernetti o nella testa dello scrittore. Ma veniamo episodicamente colpiti da quello che l’autore ha deciso di regalarci in ogni suo romanzo.

Questa è la seconda avventura del commissario Vanedda, il personaggio ideato da Roberta Castelli, e dopo un esordio (vedi precedente recensione) che ci ha piacevolmente colpiti, per il commissario e anche per l’intrigo giallo, la scrittrice ha deciso di mescolare le carte e stupirci ancora. I puristi del giallo one-shot (quelli che non prediligono la serialità) rimarranno un po’ orfani della perfezione del precedente romanzo. Gli altri, invece, avranno modo di conoscere più a fondo un commissario che nella prima avventura ci aveva molto colpiti.

Il primo romanzo era la narrazione dall’esterno di un commissario omossessuale che cerca di risolvere un caso in una Sicilia, guardinga, divisa tra la carica e l’uomo, invece in questa nuova avventura, Roberta Castelli mette l’accento sul suo protagonista e scatena quello che tutti gli scrittori cercano con la serialità: far affezionare il lettore al suo personaggio.

Accantonato il rapporto sociale del commissario e della Sicilia, la scrittrice entra dentro il suo personaggio e ci racconta tutto quello che serve per farci appassionare a quest’uomo simpatico, che mangia sempre e bene ma che vive e ha vissuto anche dei turbamenti. Scende nella profondità delle persone che gravitano intorno a lui, suo padre, il professore, Vaccaro e diventa il maitre du jeu.

La trama gialla rimane un passo indietro rispetto al precedente romanzo, ma è forse il giusto equilibro per una serialità. Dirigere l’attenzione del lettore su altro, sui suoi due protagonisti: Vanedda e la Sicilia. L’ambientazione è forte e presente, da Catania a Palermo, attraverso il giallo Roberta Castelli ci racconta un mondo.

Nel precedente ho amato moltissimo l’intrigo giallo, in questo ho amato Vanedda. Alcuni non saranno d’accordo e ci sta. Ma penso che oggi si debba stupire il lettore … E Roberta Castelli lo sa fare già con un protagonista omossessuale, mi ripeto, e il garbo e la normalità con la quale lo racconta. Come deve essere, una persona che ama un’altra persona. Consigliatissimo!!

TRAMA

Lo splendido e immaginario paese di Lachea fa da sfondo alle avventure del commissario Vanedda, un uomo controcorrente che ha deciso di sfidare pregiudizi e diffidenze e di fare il poliziotto in Sicilia, nonostante la sua omosessualità. In questa seconda indagine Vanedda, oltre a dover risolvere un intricato e misterioso caso che, tra presunti incidenti, messaggi misteriosi e strane sparizioni, vede coinvolta la famosa “mummia” di Rosalia Lombardo, dovrà fare i conti anche con i turbamenti del proprio cuore… Una storia avvincente che profuma di agrumi come la terra in cui è ambientata e di cui l’autrice ci fa sentire tutte le contraddizioni.

Ascoltate la videorecensione di Manù:

 

4.6Overall Score

La bambina di cera

AL SECONDO ROMANZO, ROBERTA CASTELLI PIANTA LE RADICI DEL SUO PERSONAGGIO Quando si vogliono scrivere dei romanzi seriali, con 4 o 5 o più volumi, lo scrittore ha il piano della totalità ...

  • Trama
    4.8
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    5.0

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