NEW YORK E’ UN GRANDE ACQUARIO CIBERNETICO DOVE GLI SQUALI HANNO VITA DIFFICILE
Jeffrey Deaver conosce perfettamente i meccanismi che fanno accapponare la pelle al lettore e li utilizza con la precisione di un artigiano esperto.
Tanto per cominciare, ci introduce in un appartamento di New York nel momento in cui la giovane inquilina si sveglia per accorgersi che – mentre dormiva saporitamente – qualcuno è entrato in casa sua, ha rovistato, sbocconcellato biscotti e – probabilmente – si è soffermato ad osservare il suo sonno incolpevole. Ha fatto altro? E’ ancora nell’appartamento? E’ armato? La giovane entra nel panico, e noi pure.
La coppia di detectives Rhyme e Sachs, con approcci al crimine divergenti e complementari, viene coinvolta nell’indagine di quella che – inizialmente – pare una serie di effrazioni senza grandi conseguenze, se non quelle psicologiche delle vittime “visitate”. Ma la storia si complica.
La ricognizione fa parte del metodo con cui preparo le mie Visite. Le pianifico sempre in anticipo. Ci sono due vie per scassinare una serratura. L’approccio più grezzo prevede l’utilizzo di un grimaldello a pistola (basta infilare la punta della serratura e premere il grilletto finché quella non si apre) o il ricorso alla tecnica del key bumping (metti nella toppa un’apposita chiave sagomata, detta “a urto”, e la martelli con forza fino a far scattare la serratura). Nel secondo approccio si fa affidamento a grimaldelli tradizionali. E’ una tecnica discreta, un metodo da artista. Il mio metodo.”
Il Fabbro, così viene soprannominato lo scassinatore, perfeziona il suo approccio alle vittime e, pagina dopo pagina, il livello di suspense aumenta fino ad obbligarci a lanciare qualche occhiata nervosa alla serratura della nostra porta: che sia blindata o no, comincia a sembrarci del tutto inadeguata.
Il meccanismo del racconto è perfetto, la scrittura fluida anche se non ricercata, il ritmo veloce e il clima ansiogeno, che dire di più? Sembra di assistere ad uno dei film americani da guardare senza tenere i pop corn tra le dita, se no ti schizzano via ad ogni sussulto.
Se amate i colpi di scena e le storie di solido e profondo disagio, questo è il thriller giusto, ma non leggetelo in solitudine: io l’ho fatto e adesso osservo il prossimo con occhi molto meno innocenti.
Traduzione: Rosa Principe
Se volete ascoltare o vedere l’incipit letto da Barbara:
Il visitatore notturno
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