IL NUOVO ROMANZO DELLA BOTTEGAIA CRISTINA
di GABRIELLA GRIECO
Non è mai facile, quando si conosce personalmente l’autore. L’affetto tende a mediare in positivo le impressioni, e la recensione rischia di essere falsata.
Però, io mi conosco. So di essere estremamente critica, sia per quanto riguarda per me stessa, sia riguardo agli altri. Anzi, forse proprio perché conosco l’autrice, e ne ho molta stima, le mie aspettative sono alte. Insomma la conoscenza personale, invece di abbassare l’asticella, l’ha vertiginosamente alzata. In particolare, quando non leggo per il mio personale piacere, ma mi accingo al compito per renderne poi conto ad altri, o per aiutare chi l’ha scritto a trovare refusi, incongruenze o qualsiasi imperfezione, indosso il mio habitus da cattiva e divento incorruttibile, implacabile, impietosa, feroce.
Quindi, giurin giurello, quella che sto per scrivere è una recensione anaffettiva e la mia conoscenza di Cristina Panepinto non ha nulla a che vedere con il suo romanzo.
E allora, veniamo al romanzo. Premetto che, come con tutti gli autori che mi piacciono, tendo a leggere l’intera produzione letteraria, e così è stato anche con la Panepinto.
Di lei conosco cose ehm, parole che voi umani… Insomma, ho letto anche i suoi inediti. Tutto, mi è piaciuto tutto. Cristina ha una mano, cioè una penna, delicata, sofisticata, ma precisa e tagliente come un bisturi. Non c’è mai nulla di troppo.
Ecco perché sono rimasta stupita nel leggere Il tocco dello scorpione. Parlo della sua ultima versione, perché avevo letto anche le precedenti, edite o inedite che fossero, non ricordo più. E avendole lette, sapevo già bene o male cosa aspettarmi.
Che sciocchezza, la mia, che presunzione!
Non solo il romanzo era stato praticamente rivoluzionato, e quindi l’ho letto come se fosse la prima volta, ma la scrittura – che già mi aveva favorevolmente colpita – è cresciuta e maturata, ha acquisito una profondità, uno stile da grande autore. Leggevo in cerca dell’inghippo e niente, non c’era nulla che stonasse, sia pure di poco. È stata una lettura assai intrigante e scorrevole, fluida e precisa, ogni particolare dosato alla perfezione.
La trama è impeccabile, la sorpresa giunge inaspettata. Davvero un bel romanzo, in cui ogni personaggio, buono o cattivo che sia, mostra luci e ombre e il lettore viene portato a tifare un po’ per tutti, e un po’ tutti schifare. Bravura non da poco.
TRAMA
L’ispettore Diego Belli ha rovinato il suo matrimonio ed è in procinto di mandare all’aria anche tutta la sua carriera. La detective Astrid Kern ha perso la gioia di vivere e tra un fallimento e l’altro sta provando a dare un senso alla propria vita. Camilla Dalani ha paura di perdere il lusso che la sua bellezza le ha sempre garantito ed è in cerca di chi la possa mantenere per sempre. Tre anime nere in fuga da sé stesse, destinate a incontrarsi e a cambiare per sempre le loro esistenze dentro un gioco pericoloso e perverso, dove carnefice e vittima cambiano continuamente di ruolo. Un romanzo su come le categorie di giusto e sbagliato risiedano soltanto negli occhi di chi guarda. E su come ogni segnale di pericolo possa essere ignorato, quando si è deciso di prendere ciò che si desidera.
Il tocco dello scorpione
IL NUOVO ROMANZO DELLA BOTTEGAIA CRISTINA di GABRIELLA GRIECO Non è mai facile, quando si conosce personalmente l’autore. L’affetto tende a mediare in positivo le impressioni, e la recensione ...