Mancuso si svegliò di soprassalto e guardò l’orologio alla luce che filtrava attraverso le tapparelle. – Eccolo lì. E’ sabato, ore otto e mezza, e lui ce la scassa con la chitarra, puntuale come la morte. E non posso neanche dire niente, che gli posso dire alle otto e mezza? – Il commissario Mancuso aveva parlato a voce alta, come gli capitava spesso quand’era solo, e certe volte magari quando credeva di essere solo. Aveva dormito malissimo, maledetto l’aperitivo rinforzato della sera prima. Rinforzato da altri tre aperitivi.
Sulla spiaggia di Granitola, Sicilia, viene ritrovato il cadavere di un extracomunitario. Uno delle tante vittime degli sbarchi? Due cose non convincono gli inquirenti: il morto era ubriaco ed aveva la zebiba, il bernoccolo della preghiera. E le due cose non posso coesistere. L’indagine prende una piega inaspettata.
Un libro che tocca un argomento attualissimo come gli sbarchi dei clandestini in Sicilia, ma senza strumentalizzarli. Barbieri intreccia una storia che vede il commissario Mancuso alle prese con la criminalità organizzata e la difesa di una storia d’amore destinata a subire tutte le conseguenze di essere commissario.
I dialoghi sono sorprendenti, ricchi, a volte in dialetto siciliano, regalano sorrisi ma anche grande saggezza. La saggezza delle persone che sono intorno a noi e non notiamo. Riesce ad immergerci in un clima tipico siciliano … ed il suo commissario Mancuso è la figura più emblematica di questa sicilianità. Un uomo tranquillo, vittima di una sua mentalità forte e difficilmente soggetta a variazioni ma capace di perseguire un fine. Capace di non farsi piegare dai poteri forti e artefice di una voglia di cambiare le cose. Perchè molte volte, chi rimane aggrovigliato nella rete della malavita sono umili persone che non possono fare altrimenti. Ma per Mancuso tutto questo deve finire.
Il ritmo del libro è efficace e diritto nel suo scopo. Riesce a non far perdere al lettore la sua priorità: capire chi ha ucciso l’extracomunitario trovato sulla spiaggia. Un libro da leggere tutto d’un fiato perchè è quel fiato che va da Palermo a Il Cairo passando per Mazara del Vallo che tiene insieme le pagine di questo imperdibile libro.
Anno: 2013