CONTRERA TRA DONNE E SPETTRI DEL PASSATO

“Il delitto ha le gambe corte” inizia con l’esplosione di colori di una festa multietnica nel quartiere Barriera di Torino. Profumi, suoni, danze seducono il lettore con una potenza descrittiva di prima classe. E dentro questa affascinante commistione di culture inizia la caleidoscopica avventura dell’irresistibile investigatore privato ideato da Christian Frascella, alle prese stavolta con tre casi in simultanea.

Tutto parte da un sorriso, buttato nel mezzo della festa da una giovane americana, che con la sua bellezza non ci mette molto a fare girare la testa a Contrera. L’incontro è breve, ma carico di conseguenze, perché a  pochi giorni di distanza la ragazza investe a morte il suo pusher, molla lì la macchina e scompare. L’ex poliziotto finisce così quasi senza volerlo in una turbolenta indagine, in cui si trova costretto a intraprendere azioni che mettono in pericolo la sua incolumità personale. Non solo. Questa caccia a pericolosissimi malavitosi lo porterà a confrontarsi con lo spettro più pesante del suo passato, ovvero la morte del padre, e a vivere una delle più grandi disillusioni della propria vita. Non l’unica comunque, perché la storia più propriamente poliziesca lascia grande spazio alle vicende personali dell’investigatore, travolto da diverse disavventure familiari.

Il variopinto mondo sentimentale di Contrera, sempre in bilico tra odio e amore, in questo episodio rischia di collassare su tutti i fronti.
Questo simpatico sbruffone dalla battuta pronta, che si prende beffe di tutti per poi lamentarsi di come viene trattato, resta vittima della superficialità emotiva con cui si rapporta al mondo. Si muove goffamente tra i suoi affetti e finisce sempre per mentire, ferire ed essere per lo più allontanato con durezza. Lui ne soffre, ma sembra non essere capace di fare altro che combinare guai, fino a mettersi contro anche chi gli vuole prestare fiducia.

Con la figlia è un padre a metà, vuole tenere il pugno fermo, ma non riesce a dare il buon esempio; con la ex-moglie è contraddittorio, da una parte protettivo, dall’altra pronto a lanciare colpi bassi; con la donna che ama esplode in imbarazzanti scenate in pubblico, senza capire che la sola cosa dovrebbe fare è chiederle scusa; con la sorella, l’unica che lo ama teneramente, non sa fare altro che dire bugie, un po’ per proteggerla, un po’ per difendere sé stesso.

Insomma, tanta confusione affettiva, che si assomma alla confusione investigativa. Ma alla fine, tra le parole di troppo buttate a destra e a manca, spicca quel fondo buono dell’animo di Contrera, che vede il proprio lavoro un po’ come una missione. Motivo per cui, nell’angolo di una lavanderia del suo amato quartiere borderline, continua a ricevere chi è in cerca di un investigatore a buon mercato e con tanto pelo sullo stomaco. E noi lo aspettiamo nel prossimo episodio, con la sua Corona in mano completa di limone dentro il collo della bottiglia.