QUANDO IL GIALLO STORICO FA CULTURA

di Antonia del Sambro

Messer Roberto sussurrò quel nome tra le labbra come se si trattasse di un indovinello. Quindi, tornando a nascondersi dietro la sua maschera beffarda, invito la serva ad avvicinarsi. 

Nuova fatica letteraria per Marcello Simoni, definito da più parti, il Dumas italiano. E se questa definizione può apparire esagerata basterà leggere il suo ultimo romanzo per cambiare idea. Dalla trama, ai personaggi, al linguaggio sapiente e curatissimo, alla perfezione delle ambientazioni Il Castello dei falchi neri è un’opera strutturata dove la suspense del libro di genere è spalmata con maestria all’interno di una cornice storica perfetta e di gran fascino. 

Chi legge si ritrova catapultato nella Napoli del ‘200 dove il nobile Oderico Grifone, dopo aver preso parte alla crociata di Federico II fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata data in sposa a un uomo di dubbia reputazione, mentre Fabrissa, una giovane aristocratica con la quale Oderico, prima di partire per la Terra Santa, aveva intrecciato una storia d’amore, è promessa a un altro. E lui da quel ragazzo che era quando è partito si ritrova a essere un uomo fatto e finito che deve risollevare le sorti della sua famiglia intanto caduta in disgrazia e salvarsi da enormi pericoli che gravano sulla sua persona, coinvolta, in una serie di efferati delitti che insanguinano il suo mondo.

Fin dalle prime pagine il lettore comprende che c’è un mistero, un segreto da disvelare e comprendere e che buona parte della trama si basa su questo, ma è altresì convinto che se lo stesso venisse rivelato la bellezza della lettura si perderebbe subito. 

Bravissimo, quindi, Simoni a costruire pagina dopo pagina una suspense magnifica e a tenerla ben custodita tra vicende delittuose, amori contrastati, gelosie passionali, intrighi mozzafiato e un desiderio di vendetta e rivalsa così potente da naturalizzarsi quasi in un altro personaggio della storia. 

Marcello Simoni ha tecnica e predisposizione e per questo è in grado, come tutti i più grandi autori di romanzi storici, a costruire ogni capitolo come se fosse una storia nella storia, a dosare i salti temporali, a far trovare chi legge di fronte a un efferato assassinio per poi trasportarlo nelle vicende personali dei protagonisti e ancora nelle gesta militari e politiche del principe svevo più importante del tempo. 

Il tutto con un linguaggio e uno stile raffinato e colto che incanta e appaga ogni lettore. Uno dei gialli storici più appassionanti scaturito dalla penna di Simoni. Ve ne innamorerete perdutamente.

TRAMA

Anno Domini 1233. Dopo aver preso parte alla crociata di Federico II, il nobile Oderico Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici. Sua sorella, Aloisia, è stata data in sposa a un uomo di dubbia reputazione, mentre Fabrissa, una giovane aristocratica con la quale Oderico, prima di partire per la Terra Santa, aveva intrecciato una storia d’amore, è promessa a un altro. Come se non bastasse, la famiglia sembra essere caduta in disgrazia e il castello, un tempo ricco e prospero, versa ora in uno stato di abbandono. Pur non riuscendo a comprenderne il motivo, Oderico intuisce che la madre, il padre e il fratello minore gli nascondono qualcosa. Qualcosa che riguarderebbe il feudo dei Grifoni, una collina sulla quale in molti vorrebbero mettere le mani a causa di un antico segreto custodito tra i suoi fitti boschi. Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, Oderico resterà coinvolto, suo malgrado, in una serie di efferati delitti che sembrano avere uno stretto legame col più grande motivo d’orgoglio del suo casato: la nobile arte della falconeria.