UN RAGNO CONFICCATO NEL CUORE
Interessante, avvincente ed esoterico, questo giallo storico si dipana tra maggio e giugno del 1870 in un Sud Italia ancora sconosciuto al diffidente ispettore Giovanni Dell’Olmo, torinese con una qualche somiglianza con Camillo Benso conte di Cavour.
Spedito di gran carriera dai suoi superiori in Salento, via Napoli dove deve affiancarsi all’inquietante duca e medico Carlo Caracciolo de Sangro, Dell’Olmo dovrà risolvere il mistero di cinque donne forse “tarantolate” ovvero morse da un ragno velenoso, forse assassinate non si sa da chi. Dell’Olmo nulla conosce e nulla vorrebbe conoscere dei foschi segreti del Meridione, terra inospitale e nemica, ma il tempo e le circostanze cambieranno profondamente il suo sguardo.
Martin Rua sa raccontare questa storia cupa con ironia e mano ferma. Conosce il territorio e le sue genti, si è documentato ed ha una bella fantasia, il che gli ha permesso di scrivere un libro davvero interessante, pieno di suspense e colpi di scena, regalando al lettore anche qualche sorriso.
A un quarto alle otto Dell’Olmo e Caracciolo de Sangro si ritrovarono davanti alla pensione (…). Mentre si dirigevano in carrozza al municipio, passarono davanti alla caserma dei carabinieri reali. Dell’Olmo fece fermare il cocchiere. “Cosa vuol fare?” domandò il duca. “Magari il maresciallo è più mattiniero del sindaco e lo troviamo già in ufficio. Vorrei scambiare due chiacchiere anche con lui.” All’ingresso c’era un carabiniere grassoccio dall’aria assonnata. Il piemontese gli si avvicinò con aria marziale “Sono l’ispettore di pubblica sicurezza Giovanni Dell’Olmo, inviato speciale del ministero dell’Interno. Il maresciallo Colaci è già in servizio?” L’altro, un’espressione un po’ idiota sul viso, scosse la testa “Nun s’è visto ancora, Eccellenza. Presto è.” “Ma arriverà?” “Boh.” Se uno dei suoi sottoposti si fosse rivolto a lui in quel modo, l’avrebbe spedito a fare il guardaboschi sulle Alpi.
Eh sì, Piemonte e Salento non sembrano proprio destinati ad incontrarsi, ma Dell’Olmo è uomo di legge e non si lascia scoraggiare dai tanti ostacoli che incontra e neppure dall’altero snobismo del suo compagno d’avventura Carlo Caracciolo de Sangro. Piano piano i due riescono a chiarire il mistero e vengono a patti l’uno coi propri pregiudizi, l’altro coi fantasmi del suo passato.
Lettura consigliatissima sia per il tema originale che per la bella, fluida scrittura e da non perdere la smilza (ma densa) nota dell’autore a fine libro: non solo chiarisce qualche curiosità sorta durante la lettura, ma dona indicazioni di testi storici e non, legati al tarantismo ed ai riti locali.
Editore: Rizzoli
Anno: 2020