IL TRENO-PROIETTILE
Al momento non riesco a decidere dove nascondere il cadavere!
Mi è stato chiesto se questo romanzo mi fosse piaciuto. Be’, non sono riuscita a dare immediatamente una risposta. Mi sono soffermata un momento a riflettere. È un romanzo così insolito, dove suspense e ironia corrono sullo stesso binario e lo stile di scrittura è talmente particolare, che è capace di ipnotizzare, ma allo stesso tempo di allontanare lo stesso lettore.
Leggendo questo libro ho provato sensazioni contrastanti, ma alla fine non sono riuscita a interrompere la lettura, anzi, mi sono sentita travolgere da una storia apparentemente folle, ma molto più lineare di quel che pensassi.
Su uno dei treni-proiettile giapponesi, i Shinkansen, un alternarsi di personaggi stravaganti e allo stesso tempo schematicamente perfetti sono descritti con maestria da Isaka Kōtarō. L’autore ci racconta di un Giappone non scontato, a tratti insolito, ironico e cupo. Si rimane affascinati da queste originali personalità. Lo stesso lettore si trova seduto su uno di quei vagoni accanto a Lemon, a Nanao o vicino a Ōji e a molti altri. Inizia così a conoscerli, ad avvicinarsi a loro, mentre il treno corre sui binari tra morti, nascondigli e strani racconti.
Il problema è che proprio lui ha pensato bene di schiattare.
Un linguaggio diretto, forte e ricco di cultura e tradizioni, rende questo romanzo particolare e interessate. La descrizione dei vagoni non permette di uscire da quell’ambiente, questi si alternano, sembrano tutti uguali, mentre il treno corre sempre più.
Una trama dalle mille sfaccettature risulta subito ammaliante. Non si riesce a percepire un finale. Sono gli stessi personaggi che si mostrano a tratti inseriti nella trama e contemporaneamente lontani dalla storia. È lo stesso autore che ce li presenta capitolo dopo capitolo, per poi farci avvicinare a un finale non scontato.
Il treno disegnò delicatamente una curva. Sembrava volesse mostrare in un ultimo slancio la propria potenza prima di giungere a destinazione.
TRAMA
Ōji ha la faccia innocente di uno studente per bene, in realtà è un pericoloso psicopatico. È lui ad aver mandato in ospedale il figlio di Kimura, che ora si trova sullo Shinkansen – il treno proiettile – per vendicarsi. Ma Kimura e Ōji non sono gli unici passeggeri pericolosi. Nanao, a suo dire l’assassino piú sfigato del mondo, e la letale coppia formata da Mikan e Lemon sono sullo stesso treno. Chi o che cosa li ha riuniti in una manciata di vagoni? E chi arriverà vivo all’ultima stazione?
Traduzione: Bruno Forzan
I sette killer dello Shinkansen
IL TRENO-PROIETTILE Al momento non riesco a decidere dove nascondere il cadavere! Mi è stato chiesto se questo romanzo mi fosse piaciuto. Be’, non sono riuscita a dare immediatamente una ...