UN VIAGGIO IN COMPAGNIA DEI PROTAGONISTI
…era una vittima che aveva condannato a morte sé stessa, senza averne la benché minima idea.
Elisabetta Benedetti, esordiente con Robin Edizioni, ma già autrice di opere negli anni passati, ha dimostrato, con I gatti vedono meglio al buio, di conoscere e saper gestire finemente la scrittura.
La caratteristica di questo romanzo è sicuramente l’originalità della struttura narrativa, che acquista, pagina dopo pagina, un ritmo e quel carattere misterioso, dai tratti noir, capace di proporre al lettore un libro, che non verrà certo posato su un solitario scaffale.
Come in molti romanzi la narrazione è una finzione, ma è anche vero che l’autrice, in questa sua opera, ricostruisce, con minuziosità, una storia funzionante e capace di rispondere a tutte quelle esigenze di chi ha voglia di perdersi nel misterioso mondo di un libro.
I gatti vedono meglio al buio è un romanzo che ha un senso e un valore, non soltanto per la trama, l’ambientazione e i personaggi, che si muovono al suo interno, ma anche grazie al registro linguistico che Elisabetta Benedetti ha scelto, per esprimere i vari aspetti della storia.
Lo stile di scrittura è preciso ed efficace, non vi sono costruzioni eccessivamente complesse, ma si rilevano degli elementi ricercati, che danno un tocco di eleganza a questo romanzo.
Il corpo narrativo è un’ammaliante fotografia letteraria. L’autrice ha costruito il suo romanzo su dei capitoli dove sono gli stessi personaggi, che si rapportano con il lettore, quasi stilando un patto con lui, per accompagnarlo, mano nella mano, all’ultima pagina.
«Commissario, un altro omicidio…» Parole che solo un annetto prima lo avrebbero fatto sussultare e che ora non era affatto stupito di sentire.
È la morte che crea una catena, così forte e stretta, da legare con forza i vari personaggi, i loro pensieri e i loro sentimenti, verso la paura o la consapevolezza della presenza della stessa morte. Sarà proprio un commissario, tenace e intuitivo, a studiare gli anelli che legano quelle morti in una Trieste, la cui fotografia è macchiata di rosso.
TRAMA
Una serie di omicidi ha colpito la docile tranquillità di Trieste. Il quinto assassinio è ormai alle porte e il commissario Bessi è in preda ai dubbi: nessun elemento sembra collegare le vittime, così diverse tra loro. Le indagini arrancano, scontrandosi con un’umanità all’apparenza santa, ma nel profondo imperfetta e colpevole di gesti spietatamente quotidiani. È un teatro di volti, che si anima e si nasconde, nella realtà e dietro ad uno schermo, sul nuovo social network, Ckaos. Andrà trovata una traccia, o meglio un ordine, in questo caotico scenario di vite e strade smarrite.
I gatti vedono meglio al buio
UN VIAGGIO IN COMPAGNIA DEI PROTAGONISTI …era una vittima che aveva condannato a morte sé stessa, senza averne la benché minima idea. Elisabetta Benedetti, esordiente con Robin Edizioni, ma ...