IL SAPORE DEL NATALE RITORNA NEL ROMANZO DELLA VENDITTO

La cosa che manca di più in questa lunga pandemia del Covid è proprio il Natale. Leggere il romanzo di Serena Venditto “Grand Hotel” edito da Mondadori, ci riporta a quel clima che adesso sembriamo aver perso o sembra così lontano. Avendo letto tutti i romanzi con protagonisti i 4+1 di Via Atri 36 non potevo non leggere questo. E farmi travolgere dal clima natalizio nella patria del vero clima natalizio: Napoli.

I romanzi di Serena Venditto contengono quella vis comica che fonda la filosofia di vita di molti napoletani. Questo traspare in tutta la bibliografia dell’autrice, aumentando l’originalità dei suoi romanzi che sono veri e propri gialli. La capacità della scrittrice di costruire gialli ben congeniati fidelizza il lettore che nel tempo ritrova sempre il punto fondamentale della narrazione della Venditto: la perfezione del giallo.

Il romanzo “Grand Hotel” è un giusto equilibrio tra vita privata dei 4+1 coinquilini che avanza nel tempo ed il caso poliziesco che si ripresenta nuovamente alla loro porta. Interessante è anche l’escamotage che la scrittrice utilizza per coinvolgere i coinquilini di Via Atri 36. L’indagine si sviluppa in una ricerca d’indizi che sviluppano l’ingegno dei protagonisti, portandoli anche in situazioni comiche e paradossali. Dopo aver raccontato le storie private dei coinquilini, adesso la scrittrice inserisce della suspense anche nelle loro vite. Sfruttando la sospensione per portare il lettore al romanzo successivo.

La capacità letteraria di Serena Venditto si fa sempre avanti fin dall’incipit che è letterariamente travolgente come nei suoi ultimi romanzi. In questo particolare nota di merito va anche ai ringraziamenti che riescono a strappare una lacrima di commozione. Un romanzo che racchiude tutto il meglio della narrativa della scrittrice. Un romanzo da leggere con un giallo contorto e contornato da vicende personali sempre più intriganti.

TRAMA

Può un corso di pasticceria aprire le porte di un’indagine? Certo, se gli investigatori sono i quattro coinquilini di via Atri 36. L’innata curiosità di Malù la porta a seguire un laboratorio di cake design al Vomero Hill, un lussuoso albergo napoletano, ed è qui che Emiliano, un compagno di corso, la coinvolge in un’indagine non ufficiale sulla morte della madre, ex direttrice dell’hotel. Il caso è stato archiviato come “morte naturale” ma a lui non sembra tale, soprattutto da quando ha scovato un’agenda su cui la donna ha lasciato degli appunti misteriosi. Quando Emiliano viene trovato morto nel suo appartamento, anche Malù se ne convince: qualcuno voleva metterlo a tacere. Ma riuscirà a dimostrare al commissario De Iuliis che un malore e una rapina finita male, avvenuti a due anni l’uno dall’altra, nascondono in realtà due omicidi? E quali segreti custodiscono le camere del Vomero Hill? Per scoprirlo Malù può contare su una formidabile squadra di Irregolari: la sua Watson, ovvero Ariel, traduttrice di thriller sanguinolenti e romanzetti rosa; Samuel, sardo-nigeriano dalle mille qualità, non ultima la fierezza con cui osserva le tradizioni natalizie cagliaritane; Kobe, pianista giapponese dall’italiano fantasioso, alla ricerca del regalo perfetto per la sua Ayumi; e ovviamente il gatto nero Mycroft e il suo fiuto infallibile. Improbabili travestimenti, interrogatori ai confini della legalità, un vecchio caso mai chiuso e uno nuovo che non poteva capitare in un momento più sbagliato: pochi giorni prima di Natale, in una Napoli sfavillante, tra le luci dei quartieri dello shopping e i vicoletti del presepe di San Gregorio Armeno, fra incursioni di zampognari e dolci irresistibili. Districarsi non è facile, ma per i quattro detective dilettanti la vera impresa sembra essere un’altra, ben più ardua: la costruzione di un albero di Natale a prova di gatto.

Se volete vedere la partecipazione della scrittrice alla nostra trasmissione FAQ: