Gli occhi neri che non guardo più

Gli occhi neri che non guardo più

Genova è una città strana. Solare e colorata ma anche cupa e pericolosa. Può essere il luogo ideale per le passeggiate al mare ma anche la location perfetta per commettere crimini atroci e far sparire ogni traccia. Lo sanno bene alla questura di Milano dove il commissario Paternò e l’ispettore Melis si ritrovano a indagare su un efferato crimini avvenuto nel capoluogo ligure e al quale non si è ancora riuscito a dare una risoluzione.

Chi ha spento i profondi occhi neri della signora Simonetta? Genova, 1957, nelle oscure acque del porto viene rinvenuta una valigia con all’interno il cadavere smembrato di una donna. Le indagini partono subito ma il caso non riesce a essere risolto.E la donna nella valigia rischia di diventare uno dei misteri tra l’infinito sottobosco di crimini efferati commessi proprio in città.A qualche centinaio di chilometri da Genova, però, arriva una lettera che induce il commissario Paternò e la sua collega Melis a non sottovalutare completamente le informazioni e gli indizi che la stessa contiene. Pertanto, accantonata, l’idea di un mitomane i due iniziano a seguire una pista ben precisa che li porterà in specifici ambienti milanesi ma anche a una serie di eventi che daranno la definitiva conferma del legame fortissimo esistente tra la valigia ripescata nelle acque genovesi e le informazioni contenute nella lettera anonima.

Scritto con uno stile incalzante e personalissimo Gli occhi neri che non guardo più ha già in sé la struttura di una sceneggiatura filmica dove i passaggi di registro tra location e protagonisti dettano il ritmo e permettono al lettore di “immaginare” quasi realisticamente quanto viene descritto dall’autore. Molto belli i dialoghi che rendono il lavoro dinamico e originale. E molto buona anche la costruzione dei personaggi del commissario e dell’ispettore che si completano a vicenda e che danno al giallo quella personalissima connotazione di romanzo all’italiana che rende la lettura ancora più piacevole.

Un bel lavoro letterario che conferma le doti indiscusse di Antonio Pagliuso.

Editore: Talos Edizioni
Anno: 2017