Fiori per i bastardi di Pizzofalcone

Fiori per i bastardi di Pizzofalcone

LA NAPOLI CONFIDENZIALE CHE NON AVETE MAI LETTO

«A certi uomini tocca il mondo intero, a certi altri un’ex prostituta e un viaggio in Arizona. Tu sei tra i primi, ma, mio Dio, non ti invidio il sangue che hai sulla coscienza.»

Questa è una delle frasi più celebri di L.A. Confidential il romanzo noir più famoso di Ellroy, quello che ha fatto conoscere lo scrittore al mondo, e dove la città californiana viene narrata e svelata da una anonima gola profonda. I lettori sono impazziti. I critici sono rimasti a bocca aperta. L’uovo di Colombo. A chi non piace, infatti, qualche pettegolezzo o sussurro confidenziale su quanto accade in una città famosa?

Ora, è ovvio che Napoli non è Los Angeles, ma ha anche essa una parte confidenziale, una parte che devi conoscere bene e con cui ti incontri e ti scontri magari ogni giorno, una parte di città che è nella città e che a molti, distrattamente, sfugge.

Ma i lettori di Fiori per i bastardi di Pizzofalcone sono fortunati perché hanno come confidente uno scrittore ispirato, un narratore preciso, un fotografo innamorato dei dettagli, un napoletano doc.

E allora la Napoli confidenziale che si disvela nel romano è inedita e riccamente sfaccettata e mostra quel lato nascosto di preconcetti, razzismo, indifferenza e presunzione che nessuno si aspetta o immagina esserci proprio in quel posto e che si va a scontrare con il lato solare, altruista, accogliente e senza barriere che invece, della città, tutti conoscono.

Maurizio De Giovanni racconta una storia dove sbirri incompresi e isolati cercano di vederci chiaro sull’assassinio di un fioraio massacrato come se dovesse espiare chissà quale crimine quanto in realtà era una persona benvoluta da tutti e che faceva anche del bene a chi ne aveva più bisogno. E mentre racconta tutto questo, lo stesso autore sussurra anche nelle orecchie al lettore che quello è solo un pretesto autoriale per narrare tanto altro, per dire di quelle cose che la città tiene abilmente nascoste e che toccano gli anziani, gli stranieri, i diversi, gli improduttivi, gli ultimi.

È una confidenza autoriale. Il lettore la capisce e l’apprezza. Ne fa tesoro. La usa per comprendere appieno il chiaroscuro di un noir forte, emozionale, contraddittorio, sublime.

Fiori, per chi segue De Giovanni è un tassello in più per capire nella totalità, lo sviluppo e il raffinamento dei personaggi della serie, quei bastardi con cui sulla carta sarebbe difficile identificarsi e che pure alla fine sembrano avere sempre qualche difetto uguale a quello di chi legge, ma è altresì un romanzo di “luce” dove la speranza e il sentimento riescono a rischiarare anche la rabbia e la frustrazione.

Naturalmente per un romanzo del genere ci vuole un linguaggio adeguato e De Giovanni è aulico e lieve, intenso e confidenziale, vigoroso ma sentimentale.

Fiori è l’evoluzione del noir poliziesco.

E noi lettori affezionati e adoranti ce lo meritiamo tutto!

Le passate recensioni: Souvenir, Nozze per i bastardi di pizzofalcone

Editore: Einaudi
Anno: 2020