MANIPOLAZIONE LETALE

di ANTONIA DEL SAMBRO

Jeffrey Deaver e Isabella Maldonado scrivono un capolavoro di narrativa di genere che è un po’ un trattato di psicologia sociale e un po’ un viaggio adrenalinico nella suspense pura.

La narrazione è attraversata da vari focus, prima tra tutti la tristissima piaga sociale della malattia mentale. La fragilità, la pericolosità, la mostruosità degli esseri umani afflitti da disturbi della psiche diventano, inevitabilmente, un problema per tutta la comunità. E anche quando i soggetti più pericolosi e letali vengono aiutati da professionisti o sostenuti da strutture e da farmaci non è affatto escluso che non possano lo stesso colpire o peggio simulare una loro normalità all’interno della società civili.

In Fatal intrusion i due autori spendono pagine fittissime e precisissime nella descrizione del protagonista proprio per sottolineare che la linea tra la sanità mentale e l’infermità mentale può essere talmente sottile da camuffarsi e non essere riconosciuta dagli stessi professionisti e medici.

La scena del protagonista che porta a spasso il cane è da sola un vero e proprio trattato di psicologia che in magnifico transfert passa dai personaggi del romanzo agli stessi lettori.

Altro focus importantissimo di questo thriller è la pericolosità della rete e di tutti gli strumenti che la nuova frontiera dell’informatica mette a disposizione praticamente di tutti. Risorse e mezzi che possono essere utilizzati per i fini più nobili o esattamente per l’opposto. E in questo romanzo il tutto viene spiegato perfettamente: la società 2.0 si è del tutto assuefatta al pericolo di essere violata in rete. Le “intrusioni” riguardano tutti e ogni aspetto della vita di tutti. Si forniscono dati sensibili anche per comprare elettrodomestici, iscriversi ai social, scaricare applicazioni di uso quotidiano.

Alcune intrusioni possono arrecare solo fastidio. Altre possono essere fatali.

La Maldonado nel suo primo romanzo apparso in Italia non mi aveva convinta affatto e lo avevo scritto nella mia recensione, in questo thriller, invece, l’influenza del bravissimo Deaver deve avere maieuticamente tirato fuori il meglio dalla scrittrice perché la protagonista di Fatal intrusion è praticamente perfetta e la coppia artistica funziona stupendamente.

Colpaccio di Longanesi.

TRAMA

Carmen Sanchez è un’agente dell’FBI che rispetta le regole, è ligia al distintivo e serve il Paese con coraggio e senso della giustizia. Ma quando sua sorella subisce un’aggressione da cui riesce a sfuggire per pura fortuna, Sanchez capisce di trovarsi davanti a un mostro inafferrabile, che non riuscirà a incastrare con un’indagine tradizionale. Il killer, infatti, oltre a essere spietato, è troppo bravo a nascondersi, troppo bravo a colpire al momento giusto, troppo abile a sfuggire alla polizia… E se lei vuole impedire che altro sangue venga versato nelle strade della California meridionale dovrà rinunciare ai protocolli e tentare il tutto per tutto. La necessità di trovare risposte in fretta la costringe a rivolgersi al professor Jake Heron, brillante ed eccentrico esperto di sicurezza privata per cui le regole sono solo suggerimenti. Li lega un passato difficile e i loro rapporti sono ancora tesi, ma Heron non ha scelta: deve aiutarla a capire chi è il killer. Nelle settantadue ore che seguono, Sanchez ed Heron si ritrovano a giocare una partita a scacchi con l’assassino, cercando di fermare la carneficina. Ma la ragnatela del killer è più intricata di quanto potessero pensare, e rischia di intrappolare anche loro…

Traduzione: Federica Garlaschelli