Donne che non perdonano

Donne che non perdonano

OMAGGIO ALLA CONDIZIONE FEMMINILE DALLA REGINA DEL GIALLO SVEDESE

Subire, tacere, nascondere e nascondersi. Per tre donne diverse tra loro ma ugualmente maltrattate e impaurite il mestiere di vivere la vita di ogni giorno diventa più difficile che mai. Viktoria non riesce a credere che anche in Svezia possa passare un inferno simile a quello già affrontato nella sua patria, da cui è dovuta fuggire altrimenti la sua vita sarebbe valsa meno che nulla. E Birgitta è un mosaico di lividi e percosse che la sfiancano e la finiscono nel corpo ma soprattutto nella mente perché al danno delle violenze fisiche si aggiunge quello del silenzio e della necessità di nascondere quanto vive nella sua stessa casa e sulla sua stessa pelle.

Ingrid è una donna preparata e con una professione che le avrebbe potuto regalare moltissime soddisfazioni e invece si ritrova senza lavoro e senza carriera per una scelta emotiva e che il tempo trasforma in una scelta del tutto sbagliata. Rinunciando a tutto per amore viene ripagata da suo marito con indifferenza e tradimento. Ogni essere umano però ha il suo point break e le tre donne decideranno alla fine di non perdonare e di non volere essere mai più vittime.

Chiedere il divorzio e ricominciare a lavorare come giornalista? Con la digitalizzazione non era più molto attraente sul mercato del lavoro. Non aveva nemmeno Twitter. Ma in un modo o nell’altro sarebbe stata costretta a trovarsi un lavoro.

“Donne che non perdonano” è più di un giallo è una prova della bravura della Lackberg ad affrontare temi sociali attualissimi e di grande impatto emotivo. La violenza sulle donne sembra essere esplosa negli ultimi anni a livello globale e nessuno sembra possedere una ricetta reale per fermare l’orribile fenomeno. O forse sì? È giusto difendersi da sole, coalizzarsi, decidere che basta non si vuole essere più incudini ma provare in qualche modo a ribaltare i ruoli e iniziare a martellare per sola sopravvivenza?

Il romanzo della Lackberg non detta soluzioni e non le suggerisce neppure. I lettori vengono solo invitati a riflettere sulla condizione della donna in un mondo che dovrebbe potersi definire moderno e dove invece il grado di arretratezza e imbarbarimento sembra sovrastare ogni ambito. Il tema della solidarietà femminile non è centrale ma è una linea guida. Decidere per alcune donne a volte può significare salvarsi la vita e questo è il messaggio dell’autrice. In Donne che non perdonano, inoltre, c’è anche una doppia lettura, più sotterranea e filosofica: Camilla Lackberg è una donna realizzata, madre di splendidi figli e moglie di un uomo perbene, scrittrice di successo e persona felicemente inserita nella sua società. Se una donna come lei scrive un romanzo come questo allora vuol dire che la situazione femminile sta regredendo, che il coraggio delle donne si sta assopendo, che bisogna fermarsi tutte un attimo a riflettere se e dove abbiamo sbagliato così da poter aggiustare il tiro. L’importante è non rimanere passive sotto la grandine fatale di una violenza inaccettabile per tutte.

Traduzione: Katia de Marco

Editore: Einaudi
Anno: 2018