UN INNO ALL’AMICIZIA
Massimo Rossi nel suo Dacci oggi il nostro male quotidiano ci propone un noir dai tratti originali e interessanti, ambientato nella sua terra, il Veneto.
Quello che prima di tutto caratterizza il romanzo è la sua scrittura. L’autore ha uno stile scorrevole, preciso, con un lessico curato, in grado di rendere vivide le scene e credibili i personaggi.
La bellezza della lingua va ad accompagnare una vicenda cupa, dolorosa, che affronta argomenti purtroppo tristemente presenti al giorno d’oggi. Ci sono le perversioni sessuali, che rabbuiano l’animo e rendono gli uomini vulnerabili e ricattabili. Ci sono l’avidità e lo sfruttamento, che fanno emergere la spietatezza degli individui. C’è infine la guerra, che cambia le persone, gli fa fare cose terribili e finisce per perseguitarli, anche quando ormai il territorio di battaglia è solo un ricordo.
In questo tormento esistenziale di ex combattente vive l’italo-americano David, capitano dell’esercito degli stati Uniti, che per aiutare suo figlio si trova coinvolto in un’orribile vicenda, dove è costretto a ricorrere nuovamente alla brutalità del suo addestramento per salvare la vita a dei piccoli innocenti.
Ed è qui che si inserisce l’attuale tema dell’immigrazione, con il suo doppio volto. Da una parte giovani vite piene di sogni e di talenti, costrette a rubare o vendersi per sopravvivere. Dall’altra i loro sfruttatori, spesso connazionali, anime scure lasciate libere di agire.
Il romanzo di Rossi però, al di là dell’estrema durezza dei temi, è un vero inno all’amicizia e alla solidarietà, raccontate come l’occasione migliore per ritrovare la propria umanità. In un mondo dove regnano interesse economico e crudeltà, è la forza dei singoli, con la loro indignazione e il loro coraggio, a portare la salvezza. L’affetto tra le persone, la capacità di vedere nell’altro un riflesso positivo di se stessi, diventano la chiave per dare nuovo senso all’esistenza.
Editore: Scrittura & Scritture
Anno: 2018