LA DOPPIA ANIMA DELLA SCRITTRICE
di MANUEL FIGLIOLINI
Gli scrittori hanno più anime, alcuni sono eclettici e percorrono i generi come se niente fosse, altri cambiano cifra stilistica in base al romanzo che vogliono scrivere. Questa è una peculiarità di ogni vero scrittore. Livia Sambrotta ha mostrato due anime contemporaneamente nel suo ulltimo thriller “Cristallo” edito da SEM.
La scrittrice Sambrotta ha mostrato due anime diverse nella stesura di questo romanzo. Una prima anima, molto simile ai precedenti romanzi, nella prima metà del romanzo fino a quando nello chalet Cristallo non si compie la strage che coinvolge Rachele, la fotografa. Una seconda anima, una nuova cifra, invece la troviamo quando ci avventuriamo nel vero thriller, quando le indagini condotte dal Colonello Bogo coinvolgono Rachele e il suo passato.
La prima parte è interessante perché Livia la utilizza per mettere la base della seconda parte. Una narrazione “à rebour” da 15 giorni prima della strage e, pur mantenendo il senso logico del tempo, l’intenzione della scrittrice è quella di far sentire la vicinanza al lettore all’apice della trama: il momento della strage. Livia Sambrotta raccoglie in questa prima parte tutta la potenza psicologica della costruzione dei personaggi e dei fatti che li coinvolgono.
Nella seconda parte la scrittrice converge l’azione e la suspense ridefinendo il genere del romanzo e portandolo a tutti gli effetti a livello del thriller “all’americana”. Le indagini, il continuo mettere in discussione il colpevole, scavare nel passato di Rachele e di quella montagna, creano una sensazione di smarrimento nel lettore che si scopre incuriosito ed incatenato al romanzo, come nei migliori thriller. Sensazione che è un po’ venuta a mancare nella prima parte ma che può essere inteso come climax che la scrittrice ha voluto ricreare dove far camminare il lettore.
Un’indubbia crescita nella penna di Livia Sambrotta rispetto al precedente romanzo, anche se nel prima parte a ricordato l’animo del precedente per poi sconvolgere il lettore. Il legame con il precedente romanzo, oltre ad essere stilistico, è anche confermato da una presenza nel villaggio di Domegge che gli affezionati lettori della scrittrice si ricorderanno di aver già incontrato nel precedente.
In questo thriller “perfetto” e molto cinematografico, ci sono state due ingenuità nella prima parte che sono due goccioline di sangue su un candido bianco. Altra cosa che avrebbe permesso al romanzo di raggiungere l’agognata perfezione del genere è la mancanza di cliffhanger nella fine dei capitoli che la scrittrice compensa con la sua caratura ma che portano il lettore a finire il capitolo e posare il romanzo senza quella sospensione caratteristica del genere.
Livia Sambrotta sta crescendo e la sua maturità si sta facendo sentire sempre più, sicuramente nel prossimo romanzo mi aspetto che i protagonisti navighino di più in acque torbide che li coinvolgano personalmente. Un romanzo da leggere, una voce che sta entrando nel genere thriller a gamba tesa.
TRAMA
Cinque amici si preparano a festeggiare il Ferragosto con una grigliata all’aperto nel giardino dello splendido Chalet Cristallo, circondati dalle magnifiche vette delle Dolomiti. In pochi minuti tutto degenera, e delle cinque persone presenti si salverà solo Rachele, fotografa di fama internazionale. Lei e suo marito Max hanno affittato lo Chalet per trascorrervi una vacanza che doveva essere rigenerante e invece si trasforma in quello che sarà definito il “Ferragosto di sangue”, il caso mediatico dell’estate seguito da milioni di italiani. Una strage senza precedenti che sconvolge la tranquillità di Domegge, nella valle del Cadore, rinomata per le celebri Tre Cime di Lavaredo.
Gli inquirenti esitano senza riuscire a trovare né il movente né il colpevole del massacro. Rachele, l’unica che potrebbe fare luce sugli omicidi, soffre di un’amnesia provocata dallo shock, mentre a condurre le indagini viene chiamato il colonnello Denis Bogo, che si scontra con un mistero all’apparenza impossibile da risolvere. Così Rachele, al tempo stesso potenziale testimone oculare e capro espiatorio su cui iniziano a convergere i sospetti, è costretta a confrontarsi con un crimine dai risvolti inimmaginabili. La “Fotografa” si troverà ad affrontare i fantasmi del passato e i segreti custoditi dalla montagna.
Cristallo
LA DOPPIA ANIMA DELLA SCRITTRICE di MANUEL FIGLIOLINI Gli scrittori hanno più anime, alcuni sono eclettici e percorrono i generi come se niente fosse, altri cambiano cifra stilistica in base ...