UCCIDERE CON LE BOMBE di Michela Martignoni
Un metodo per uccidere più originale del revolver o del coltello? La bomba.
Ebbene sì, ci sono assassini che scelgono questo metodo non solo per causare stragi o rapinare i bancomat, ma anche per vendicarsi della moglie o del marito fedifraghi.
Per scoprire cosa c’è sotto il mondo di un bombarolo consigliamo la lettura di un saggio edito da Mursia: Crimini esplosivi.
Difficile trovare in un saggio di oggi così tante informazioni inedite come quelle qui contenute. L’Autore, Danilo Coppe, che non è solo un teorico dell’esplosivistica, ma usa davvero gli esplosivi per scopi civili – come quando ha abbattuto le campate dell’ex Ponte Morandi di Genova – ha avuto accesso a documenti segretati nell’espletamento del suo ruolo (anche) di consulente forense.
Il risultato, come dice lui stesso, è stato di rivedere la storia dell’uso nefasto degli esplosivi dal punto di vista del “bombarolo”, quindi con una visione estranea a tutti i pregiudizi che hanno contaminato tante verità, in particolare sullo stragismo italiano.
Ne escono disarmanti “particolari” tenuti nascosti ai più e diverse chiavi di lettura per arrivare a nuove piste investigative ormai sepolte sotto una coltre di scritti confusionari e fuorvianti.
Inoltre, Coppe – fratello di poliziotto – confronta i diversi tipi di “bombaroli” e il loro modus operandi in un capitolo iniziale che permette una lettura più chiara di quella che è stata la storia degli attentati non solo in Italia ma in tutto il mondo.
E’ sorprendente notare che negli attacchi esplosivi per scopi criminali o terroristici nel mondo, su cui è sempre chiaro il movente (seppur a volte assurdo) e pressoché sempre un colpevole accertato.
Tutto il contrario di quanto è avvenuto da noi, soprattutto negli Anni di piombo, dove ancora ci si deve rifare a teorie spesso basate su prove esclusivamente indiziarie.
A corredo del tutto troveremo nel saggio di Coppe una puntuale critica ai metodi investigativi del passato che hanno complicato non poco la risoluzione di tanti casi.
Amara è infine la conclusione dell’Autore: non sa se sia peggio uno Stato che annovera depistatori o incapaci. Lui crede comunque più alla seconda ipotesi.
TRAMA
Gli esplosivi vengono usati per scavare gallerie, per estrarre minerali, combustibili fossili o materie prime per fare il cemento necessario per costruire edifici robusti, dighe e viadotti. In altri casi vengono utilizzati per scopi criminali: i cosiddetti «bombaroli» fanno ricorso a esplosivi per vandalismo, eccitazione, rivincita, ideologia e a nome di organizzazioni criminali. Danilo Coppe, che ha curato tra le altre cose l’abbattimento controllato delle campate più alte del Ponte Morandi di Genova e ha svolto l’ultima perizia sulla Strage di Bologna, analizza e descrive gli usi criminali degli esplosivi nei più importanti attentati e crimini della storia umana dai Conquistadores ai giorni nostri, partendo dallo studio di molti documenti ancora inediti. Un punto di vista tecnico e quindi apolitico, per dare nuova luce a questioni irrisolte anche nella vicenda, tutta italiana, del secolo scorso, e per dare una spiegazione a tanti eventi che hanno funestato la nostra civiltà con una chiave di lettura più comprensibile a tutti.
Crimini esplosivi
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