Breve storia di delitti in libreria

Breve storia di delitti in libreria

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Published: 26/03/2024

Format: Brossura

ISBN: 9788893722186

DA LIBRAIA, HO TREMATO UN PO’. DA LETTRICE HO DIVORATO OGNI PAROLA.

di BARBARA MONTEVERDI

Gioiello assoluto. E non ci sarebbe altro da aggiungere, ma ritengo che i lettori vadano informati e convinti, se no rischio l’accusa di tirannia libresca e ho già i miei problemi con la vita di tutti i giorni, senza crearmi ulteriori difficoltà sociali.

Dunque, cominciamo: libro di piccole dimensioni (59 pagine, compresa premessa di Norberto Melis e note finali, tutto imprescindibile come il testo dell’autore), di grandissimo interesse, scritto da un bibliografo sapiente e spiritoso, di estrema accuratezza nei riferimenti storici (e ci mancherebbe, di questo tratta il libro) e acuto nelle conclusioni socio-letterarie.

L’autore parte dal 1836, quando un Flaubert quindicenne scrive (impunito! A quell’età? Come si permette?) Bibliomanie, un racconto che pubblica su una rivista da lui stesso diretta. Tralascio i commenti invidiosi per cotanta abilità adolescenziale, quando noi maturissimi ancora annaspiamo alla ricerca di un’idea, uno sbocco, un editore pietoso…Ma sorvoliamo. Il racconto parla della maniacale febbre della bibliomania (cito dal testo) che condurrà il protagonista al delitto. Qui Gatta ci suggerisce- per momentaneo sollievo alla nostra autostima – che il giovane Flaubert potrebbe aver tratto spunto per la sua opera da un altro testo, Le bibliomane ou le nouveau Cardillac, apparso anonimo sulla Gazzetta dei Tribunali, giornale di Giurisprudenza e dibattiti giudiziari, il 23 Ottobre 1836.

E qui mi fermo, perché l’autore parte da questa notizia per spaziare nei meandri delle pubblicazioni mondiali legate ai delitti in libreria, che coinvolgono librai, editori, lettori compulsivi, cacciatori di tesori cartacei e chi più ne ha più ne metta.

Ultima chicca (e poi mi taccio, se no vi racconto davvero troppo): Otto Penzler è un libraio antiquario che nel 1979, a New York, ha aperto The Misterious Bookshop e:

Per anni ha commissionato come dono natalizio agli affezionati clienti (molti dei quali lo hanno sostenuto in momenti di grave crisi finanziaria delle librerie indipendenti), un racconto inedito ai migliori giallisti d’America; unici requisiti da rispettare erano che le storie fossero ambientate nel periodo natalizio, mettessero in scena un enigma poliziesco e si svolgessero almeno in parte all’interno della sua libreria. Ne raccolse molte, e le plaquette di volta in volta pubblicate entrarono anche nel mondo dell’antiquariato con prezzi di tutto rispetto.

Va bene, qui siamo quasi alla fantascienza, ma possiamo ammettere che qualche rarissimo, fortunato e abile libraio la sfanghi alla grande: onore al merito (e noi umani scacciati dall’Eden, rosichiamo).

E gli italiani? Ci sono, tranquilli, ci sono sia come autori che come struttura portante del nostro asmatico mercato editoriale. E per dargli fiato, che ne dite di leggere questo interessantissimo saggio? Non ha nulla di polveroso, è repleto di curiosità ed è edito da una piccola, elegante casa editrice. C’è tutto. Mancate solo voi.

TRAMA

Avete mai letto, nelle pagine di cronaca nera, di qualcuno che sia stato ucciso in una libreria? È cosa quantomeno molto rara. Nel noir di tutte le epoche e nazioni, invece, accade talora che bibliomani, cacciatori di libri, librai ed editori finiscano coinvolti in omicidi più e meno efferati, e non sempre risolti. Pur se in tirature di nicchia, le storie di questo tipo sono sufficientemente numerose da essersi guadagnate addirittura una, ormai celebre, definizione: bibliomysteries. Da Gustave Flaubert a Hans Tuzzi, le sale nelle quali un avido lettore si inoltra per cercare vicende immaginarie di delitti sono talvolta esse stesse immaginarie, e al loro interno si consumano crimini due volte letterari. Ed ecco, un libro che ne parla, triplicandone la dimensione. Massimo Gatta, a sua volta bibliografo erudito, costringe deliziosamente il lettore a concentrarsi per non confondere il reale con la fantasia, distinguere i luoghi di carta da quelli che hanno un vero indirizzo, e separare i personaggi dai loro creatori. Il gioco riesce così bene che perfino la prefazione è a firma di un celebre personaggio bidimensionale di gialli, primo dirigente della Questura di Milano, il quale di questo saggio ha scritto che «è, a ben vedere, una scorribanda tanto dotta quanto ammiccante fra delitti, librerie e biblioteche bidimensionali per investigatori bidimensionali». Premessa di Norberto Melis. Contiene un poster con indizi fondamentali per la lettura.

 

5.0Overall Score

Breve storia di delitti in libreria

DA LIBRAIA, HO TREMATO UN PO’. DA LETTRICE HO DIVORATO OGNI PAROLA. di BARBARA MONTEVERDI Gioiello assoluto. E non ci sarebbe altro da aggiungere, ma ritengo che i lettori vadano informati e ...

  • Trama
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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