Betty suicide

Betty suicide

BETTY SUICIDE, AZIONE PURA CON UNA SPRUZZATA DI HUMOR SOVIETICO

Chicago è una città meravigliosa perché incarna appieno il fascino oscuro e criminale dell’America dei vecchi gangster e insieme il progresso e il glamour che contraddistinguono alcune zone del Midwest.  In questa affascinante città si muove con maestria e disinvoltura la protagonista del romanzo di Federico T. De Nardi, Anastasija Kalashnikova alias Irina Filipovna e nome di battaglia Betty Suicide una spia russa addestrata dalle forze speciali sovietiche nate negli anni ’50, una donna spietata, fredda, affascinante e pronta a uccidere con grande disinvoltura.

Betty Suicide ha una missione importante da compiere, recuperare una pendrive che contiene una formula, un’invenzione protetta da Segreto di Stato. Anastasija allora si finge Irina e seduce tra notti di passione e cocktail alla moda Costas Crowley. Uno stimato scienziato americano che non immagina di essere solo una pedina in un gioco più grande di lui. Costas alla fine cede e ruba la formula dal laboratorio in cui lavora.

Betty però ha ancora tanta strada da fare per mettere al sicuro i segreti che si porta dietro e annientare la sua rivale e antagonista che nel frattempo le sta dando una caccia spietata.

Costruito in piani paralleli che si intersecano passando da una azione all’altra e con cambi di scena e di location serratissimi, Betty Suicide è un thriller di azione pura che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e non lo lascia fino al pressante e indovinato finale.

De Nardi sa essere intrigante quanto basta, brillante quanto basta ma soprattutto originale perché se è vero che la Kalashnikova ricorda moltissimo le donne addestrate e affascinanti che molte volte il piccolo schermo ci ha presentato come eroine e protagoniste di tante serie è altresì vero che Betty Suicide è una spia che sa anche divertirsi e sedurre un uomo provando piacere a stare con lui.

Nella griglia narrativa classica di cacciatore e preda il romanzo di De Nardi ha l’esclusiva capacità di far viaggiare il lettore anche nella stessa location presentata, ovvero una Chicago insolita e insieme seducente dove il pericolo sembra essere sempre dietro l’angolo così come la possibilità di godersi dei buoni drink in compagnia di persone di grande fascino.

L’autore sa che la storia funziona pertanto non si impegna più di tanto nella struttura letteraria e linguistica, lasciando a chi legge il disimpegno di dialoghi a volte surreali e a volte essenziali. Il tutto rimane un lavoro di grande interesse.

Forse uno dei più riusciti e azzeccati di Federico T. De Nardi.

Editore: Crime Line
Anno: 2017