IL REBUS DELLA DONNA SCOMPARSA
“L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile”: con questa gelida frase si apre il romanzo. Una serie di parole asettiche e automatiche che si ripetono nelle prime pagine, in un crescendo di ansia. Sentimento che tutti noi proviamo quando una persona amata ci sfugge senza motivo, quando chi ci è caro non è dove dovrebbe essere e l’angoscia dell’abbandono si mischia presto alla preoccupazione per l’inspiegabile scomparsa.
Michela è sparita, nessuna traccia. Luca non si dà pace e, dopo l’iniziale frustrazione di chi teme d’essere stato lasciato, non si arrende all’evidenza. Rifiutandosi con tutte le forze di essere risucchiato dal vuoto lasciato dalla propria compagna, contatta Elena, l’ultima persona che ha visto Michela. Intanto il mistero prende forma; che legame c’è tra la scomparsa di Michela e il clochard sotto casa sua? Perché l’uomo – che da tempo sostava imperterrito in quel punto e osservava la loro vita – ha improvvisamente deciso di cambiare aria, proprio poco dopo la sparizione della donna?
Nell’appartamento di Michela non sembra mancare nulla: è uscita senza orologio, senza cellulare, senza l’anello che indossava sempre. Manca solo lo spazzolino da denti. Un nonsense che fa crescere l’ansia e il mistero. Chi mai lascerebbe a casa tutti gli effetti personali più utili e cari per portare con sè soltanto uno spazzolino da denti? Non è stata rapita quindi, si è allontanata volontariamente. Perché?
Un domanda alla “Chi l’ha visto?” con l’aggiunta di un indizio degno di un rebus enigmistico: una sigla composta da numeri e lettere che ricorre e a cui Luca ed Elena non riescono a dare un significato. È il codice di un volo aereo? Di una prenotazione? Per dove?
L’autore dimostra una notevole sensibilità, che si traduce in una trama e in una scrittura misurate. La costruzione non è perfetta, ma rispecchia comunque una logica che si dipana soltanto alla fine (seppur qualche indizio sia seminato con discrezione). Non c’è un eccesso di drammaticità, nonostante l’angoscia, il rammarico, i momenti di sconforto, di autocritica e di colpevolizzazione siano i tratti che accomunano i personaggi. Elena è viva? Per quanto?
Editore: Il seme bianco
Anno: 2019