Serena Venditto non è nuova alle recensioni del nostro sito dopo “Aria di neve” del 2014, vi parliamo del nuovo romanzo della scrittrice partenopea. Una scrittrice premiata con una menzione al Festival Giallo Garda e il Premio Nabokov per i suoi romanzi precedenti.
Restai ancora un po’ affacciata al balcone a guardare i passanti e un pezzetto di mare più là, all’orizzonte estremo, dopo l’università e il porto. Napoli è un’adolescente capricciosa, pensai inspirando forte, di quelle che quando fanno shopping devono subito sfoggiare i propri acquisti, per il gusto di far girare i ragazzi a scuola. Guardala, questa ragazzaccia, insolente e vanitosa: ha già comprato il vestito di giugno e lo indossa così, con finta distrazione, già in un sabato qualsiasi di fine aprile, con quest’aria tersa e tiepida, il mare blu coi riflessi dorati, il Vesuvio già un po’ verde, il cielo azzurro come i pennarelli dei bambini, il profumo di fiori. “Sfacciata!” mormorai a mezza voce rientrando in casa.
Ariel vede così Napoli con l’orgoglio partenopeo che appartiene anche a Serena Venditto e che in questo romanzo esce molto bene. Innanzitutto questa è la terza avventura degli inquilini di via Atri 36, i già conosciuti 4+1 (dove l’uno è il personaggio principale, il gatto Mycroft). La loro nuova avventura si svolge “Al sassofono blu”, un locale di nuova apertura che organizza cene con delitto (tanto di moda attualmente). Solamente che la finzione della recitazione viene sovrastata dalla realtà, e una cena con un delitto teatrale si trasforma in una scena del crimine ed i giovani inquilini di via Atri si trovano coinvolti … ma riusciranno anche questa volta, con l’aiuto del gatto Mycroft, a trovare il colpevole?
In questo veloce romanzo, che si morde con avidità, Serena Venditto è maturata, come scrittrice, fin dalla prima pagina riesce a superare uno dei più grossi problemi degli scrittori di storie seriali. Invece di raccontare nuovamente i protagonisti tediando i suoi lettori affezionati, decide di prendere spunto dai romanzi classici e di fare una lista che racconti chi sono gli attori del romanzo (gatto compreso). Un altro punto di maturazione che si nota nel nuovo romanzo di Serena Venditto sono i dialoghi, diventano in questo romanzo maturi e hanno una costruzione molto partenopea che conferisce ancora più corpo ai personaggi. Ultimo indizio di maturazione, ma non per questo meno importante, la decisione della scrittrice di affrontare il tema del dolore tramite la vita di uno dei suoi eroi.
Con “Aria di Neve” l’autrice ci ha introdotto nella vita e nel passato di Ariel, in questo romanzo il viaggio lo facciamo nel passato di Malù. Tutto ciò in genialità, ogni romanzo approfondisce la conoscenza di uno dei personaggi facendoti affezionare pagina dopo pagina, libro dopo libro. La costruzione del giallo, e la suspense, sono la conferma della sua dote di scrittrice, una scrittrice che ricerca la diversità per trovarvi un’originalità, Serena Venditto è un autore che legge, legge molto anche giallo classico e lo si evince dalle sue costruzioni.
Serena Venditto è riuscita a costruire dei romanzi gialli che potrebbero benissimo diventare delle serie Tv. Non sono solo romanzi gialli a trama unica, ma sono anche romanzi intelligenti, divertenti e che raccontano la vita di 4+1 coinquilini, con il loro passato e il loro futuro. Sono romanzi brevi, come erano i classici, ed in questa brevità riesce ad accrescere la suspense gialla aggiungendole quella narrativa della vita dei suoi eroi.
Romanzi veloci, scritti veramente bene e Serena Venditto (la vera Malù in carne e ossa, archeologa con gatto) riesce a mantenere la leggerezza narrativa che la caratterizzano in un momento dove l’evasione letteraria è sempre più difficile.
Musica consigliata: inevitabile Nada con Amore Disperato, per l’omaggio del locale al centro del romanzo
Anno: 2016
Edizione: Homo Scrivens