EMILIO ZUCCHINI, SPOSAMI!
di ANTONIA DEL SAMBRO
Il riuscitissimo personaggio scaturito dalla penna di Filippo Venturi è quanto di più delizioso i lettori italiani possono incontrare nella nostra narrativa di genere. È vero che le storie costruite sapientemente intorno a lui sono il non plus ultra della black comedy e che chiunque abbia cercato di emulare anche lontanamente il Venturi o ha fallito o si è arenato, ma il ristoratore detective spassoso e un pochino tormentato in amore regge ogni storia e ogni trama con una tale capacità da continuare a suscitare lo stupore entusiasta di ogni lettore.
Ne Il delitto della Finestrella in più il buon vecchio Emilio non solo viene tirato con la giacchetta nel nuovo e misterioso delitto di un giovane ma sembra ancora più recalcitrante e indolente delle volte precedenti nel farsi coinvolgere perché anche lui, d’altra parte, “ha una vita” ma la sorte lo vuole dentro all’omicidio a tutti i costi, perfino in maniera personale.
Come se ne esce?
Con l’indiscutibile intuito appannaggio dell’oste più singolare ed emotivo di Bologna!
Zucchini come il celebre investigatore de I soliti sospetti fa un passo indietro, guarda tutte le diapositive mentali nella sua testa, le esamina, rammenta e unisce tutti i puntini.
Chi nasconde cosa? Dietro al mistero c’è la soluzione.
Venturi è uno scrittore unico perché non solo ha creato uno dei personaggi più adorabilmente sconclusionati della narrativa italiana (se esistesse davvero avrebbe proposte di matrimonio continue visto che sa anche cucinare) ma lo ha anche reso accessibile con trame lineari, semplici, immediate, senza mancare in fascinazione e suspense e con uno stile e un linguaggio propri, riconoscibilissimi, incantevoli.
Il delitto della Finestrella a differenza delle precedenti avventure dell’oste Zucchini possiede anche una riflessione universale e umana che, insieme alla nota dell’autore che va assolutamente letta, conferisce a questa black comedy quasi l’allure di saggio sociale.
Se state già pensando ai regali di Natale, questo è il libro perfetto perché racconta davvero una bella storia. E le belle storie devono girare.
TRAMA
È una piovosa serata invernale, gli ultimi clienti della trattoria si sono finalmente decisi a pagare il conto ed Emilio sta per tirare giù la serranda della Vecchia Bologna, quando riceve una visita inaspettata. È Maicol, un tipo un po’ sopra le righe che i ristoratori del quartiere chiamano affettuosamente Charlie Chaplin. Ma stasera non è venuto per ordinare la solita rosetta alla mortadella: è sconvolto e sporco di sangue dalla testa ai piedi. Eppure non ha nemmeno un graffio. Emilio, che ultimamente è tormentato da inediti rovelli sentimentali, preferirebbe non farsi troppe domande, ma la sorte e la polizia non sono dello stesso avviso. Poche ore dopo, infatti, a due passi dalla trattoria viene rinvenuto il cadavere di un ragazzo. E non in un posto qualsiasi, ma nell’angolo più instagrammato di Bologna: la finestrella di via Piella, il pittoresco affaccio sul canale che da qualche tempo è diventato meta di turisti e innamorati da tutto il mondo. Fatto sta che qualcuno sembra averlo scelto per scaraventare di sotto un giovane writer. Le prime testimonianze fanno ricadere i sospetti proprio su Maicol, e così anche Emilio si ritrova invischiato nel caso con tutte le scarpe.
Il delitto della Finestrella
EMILIO ZUCCHINI, SPOSAMI! di ANTONIA DEL SAMBRO Il riuscitissimo personaggio scaturito dalla penna di Filippo Venturi è quanto di più delizioso i lettori italiani possono incontrare nella ...