La porta

La porta

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Published: 04/06/2024

Format: Brossura

ISBN: 9788845938948

ESISTONO PORTE DI LEGNO, DI FERRO E PORTE MENTALI

di MANUEL FIGLIOLINI

A cosa servono ad un essere umano le porte? Servono forse a chiuderci nel nostro guscio ed evitare intrusioni poco gradite? O forse servono a tenerci fuori e lontani dalla verità?

Ed è in questa ossessione continua e crescente che la porta, nel nuovo romanzo di Simenon, diventa “cardine” (gioco di parole involontario) di tutta la vicenda che lo scrittore francese ci ha raccontato con il suo romanzo, appunto “La porta”.

Esistono tante porte per Bernard , il protagonista che ha perso le mani in guerra mettendole sopra ad una mina, alcune gli permettono di ripararsi dall’esterno, altre gli impediscono di vedere l’interno. C’è la prima porta, quella che salta subito all’occhio del lettore, ed è quella del suo appartamento. Bernard vive in un appartamento vicino a Place des Vosges insieme a sua moglie Nelly. Lui dipinge abat-jour con delle particolari protesi che gli permettono un minimo di manualità mentre lei lavora fuori casa alla Deangle & Abounet. Lui l’aspetta a casa, guardando la fermata dell’autobus da dove dovrebbe scendere sua moglie.

Poi c’è la porta mentale di Bernard, quella porta che Nelly condivide per non dispiacere al marito, ed è una porta che li rinchiude in un quartiere di Parigi, che non gli permette di uscire dal quartiere dove è nato, che non gli permette di andare in vacanza ma rimane nel quartiere. Il quartiere dove lui, con le protesi a gancio, esce di casa per fare la spesa.

E la terza e ultima porta è quella del primo piano, quella che divide il mondo di Bernard dal mondo dell’illustratore poliomelitico al quale Nelly compie delle commissioni per conto della sorella Giséle. Queste tre porte aumentano, nella testa di Bernard, le sue ossessioni che portano il lettore ad un epilogo veramente impensato e sconvolgente.

Un romanzo che è un crescendo continuo e perpetuo del protagonista e del lettore nell’ossessione. Un rapporto tra Bernard e Nelly costellato di sentimenti contrastanti, dall’amore alla gelosia, dalla possessione al rispetto. Una dimostrazione da parte di Simenon della gestione della psicologia dell’essere umano e la creazione del climax come solo lui riesce a fare. I racconti, le emozioni, i discorsi del protagonista, i suoi pensieri sono perfettamente centrati nell’intento dello scrittore, quello di farci vivere l’ossessione.

Giusto in tutto, oserei dire perfetto, nella lunghezza, nella narrazione. Simenon dimostra ancora una volta di essere uno scrittore con la S maiuscola. Questo romanzo ci fa capire che Simenon conosce la tragedia e in questo suo roman dur, omaggia anche Shakespeare, leggetelo!

TRAMA

Stenta a crederlo, Bernard Foy, e non solo perché ha perso entrambe le mani saltando su una mina e non si sente più un vero uomo, ma perché di uomini sua moglie Nelly, che del proprio passato non gli ha nascosto nulla, ha sempre avuto bisogno. Da vent’anni loro due si amano con lo stesso trasporto e la stessa urgenza di quando si sono conosciuti. Eppure Bernard, che passa le sue giornate a spiare le vite degli altri dalla finestra, ad ascoltare i rumori del palazzo e del quartiere, e soprattutto ad aspettare che lei torni dal lavoro, è tormentato dalla gelosia per la vita, di sicuro «più animata, più appassionante», che la moglie conduce fuori casa, e dal bisogno di sapere in ogni momento dove lei sia e che cosa stia facendo: tanto che la sua assenza gli provoca un acuto malessere fisico. Un malessere che è sensibilmente peggiorato da quando Nelly sbriga piccole commissioni per un giovane illustratore che la poliomielite ha inchiodato su una sedia a rotelle e che si è trasferito al primo piano del loro stesso palazzo. E poi, nonostante l’età, lei sembra ogni giorno «più bella, più desiderabile», il che colma Bernard di un’insostenibile angoscia: come non sospettare che si tratti di quella «luce particolare» che emana dal volto di una donna innamorata? A poco a poco, Bernard non farà altro che pensare alla porta dell’appartamento del primo piano, dove lui non è mai entrato, che non è mai riuscito neanche a intravedere… Nessuno come Simenon è capace di compiere, trascinando con sé il lettore, una simile, implacabile discesa nella mente di un uomo dominato dalle sue ossessioni – ossessioni che non potranno che portare a un epilogo fatale.

Traduzione: Laura Frausin Guarino

 

5.0Overall Score

La porta

ESISTONO PORTE DI LEGNO, DI FERRO E PORTE MENTALI di MANUEL FIGLIOLINI A cosa servono ad un essere umano le porte? Servono forse a chiuderci nel nostro guscio ed evitare intrusioni poco ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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