La fine è nota

La fine è nota

Editore:

Published: 28/05/1999

Format: Brossura

ISBN: 9788838906145

QUANDO LA SORTE GIOCA ALLA ROULETTE RUSSA

di BARBARA MONTEVERDI

“E’ una vecchia di più di 60 anni.” Chi devo uccidere? Wilson, poliziotto indelicato, o l’autore? Diciamo nessuno di due: il morto c’è già, fin dalla prima riga della prima pagina, e il romanzo è scritto meravigliosamente. Perciò la vecchia di più (ben più) di 60 anni che vi scrive, perdona e dimentica, trascinata da una narrazione superlativa.

Lasciamo perdere momentaneamente la trama e godiamoci lo stile da epopea americana, alla Steinbeck, che trasuda da ogni parola: Jessie Dermond, Jessie la Matta, descrive il su villaggio perso nel nulla con tono epico e poetico al tempo stesso, tanto da far sperare che continui a raccontare. Siamo ipnotizzati.

Un tempo Summer Crossing era un grande centro. (…) E si diceva che si sarebbe ingrandito ancora di più, che sarebbe diventato un altro Great Falls. Non c’erano miniere, come a Butte, ma era importante commercialmente ed era un centro ferroviario. La ferrovia vi passava proprio in mezzo. I binari, in realtà passavano proprio attraverso il villaggio, proseguendo poi nella grande pianura e costeggiando le Montagne Rocciose. I quartieri a est della ferrovia erano più puliti e comodi: e quella zona veniva chiamata semplicemente East Side. La zona a ovest invece aveva diversi nomi: Shantytown, Little Sicily, Hunkytown, Dagoland. Era abitata da ex ferrovieri e da operai.

E’ da questo niente ferito da una massicciata che Jessie piomba come una meteora nella vita di Bayard Paulton per spiegare (a modo suo) chi era l’uomo entrato inopinatamente nel suo elegante appartamento di New York per tuffarsi, senza nessun preavviso, dalla finestra. E qui parte l’indagine, giacché la fine è nota e ben evidente nel cadavere che giace sul marciapiede sottostante, ma la ragione del perché – e perché proprio lì – è del tutto oscura, visto che il padrone di casa non conosce affatto il morto.

Siccome neppure il racconto di Jessie chiarisce nulla, né del fattaccio né della personalità del suicida, Paulton continua solitario la sua ricerca che – poco a poco – si trasforma in un’analisi sul bene, sul male, su come ognuno di noi si specchia negli altri, riflettendo immagini sottilmente differenti: siamo come il vestito di Arlecchino, tante pezze colorate cucite assieme.

Questo e altro ancora, come per esempio il continuo cambio di ambiente, trama, personaggi a seconda di chi prende la parola per raccontare del morto – ma in realtà squadernando un pezzo della propria vita – mi fa pensare a Calvino e al suo “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, con incipit corposi come romanzi improvvisamente interrotti. Perciò, ecco che ho detto la mia: se di Geoffrey Holiday Hall non si sa nulla, se Elvira Sellerio e Leonardo Sciascia non sono venuti a capo del mistero, io mi permetto di additare Italo Calvino come spiritoso e impertinente giallista sotto copertura. La genialità c’è tutta, lo spirito irridente pure, la leggerezza di una scrittura in perfetto equilibrio sul baratro è da manuale. Dunque: Calvino sia, almeno per me.

Ma non si pensi che questo splendido racconto sia un esercizio letterario di alto livello: la storia nera, nerissima c’è eccome e si dipana con calma scorrendo tra le vite altrui, con esiti a dir poco dirompenti.

Leggetelo e ve ne innamorerete; senz’altro correrete a leggere il secondo (e ultimo) libro di questo autore – Qualcuno alla mia porta – poi sospirerete, perché quando si hanno tra le mani degli scrittori di un tale livello si vorrebbe continuare all’infinito e invece…questi sono puntini di sospensione eterni come la morte. Tanto per restare in tema.

TRAMA

Un giallo del periodo d’oro in cui La fine è nota, ma il principio è avvolto da una fitta nube del mistero. Ormai un piccolo classico del genere di un autore di cui non si sa nulla.

Traduzione: Simonea Modica

 

5.0Overall Score

La fine è nota

QUANDO LA SORTE GIOCA ALLA ROULETTE RUSSA di BARBARA MONTEVERDI “E’ una vecchia di più di 60 anni.” Chi devo uccidere? Wilson, poliziotto indelicato, o l’autore? Diciamo nessuno di due: il ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    5.0

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