IL PENULTIMO CAPITOLO DELLA SAGA MITFORD, SORPRENDE ANCORA

di MANUEL FIGLIOLINI

Siamo giunti a leggere, anche perché è già pubblicato anche l’ultimo, finalmente il 5° capitolo della saga delle sorelle Mitford ideata dalla scrittrice Jessica Fellowes … E io non so più cosa dire.

Dei precedenti capitoli potete trovare le recensioni qui sul nostro sito (L’assassinio di Florence Nightingale Shore, Morte di un giovane di belle speranze, Scandalo in casa Mitford e Il processo Mitford). Ho in tutte queste recensioni elogiato i singoli romanzi, storie inventate che s’intrecciano con la vera vita delle sorelle Mitford e la Storia che corre parallela nella realtà. I romanzi di Jessica Fellowes sono veramente ben scritti, con quella leggerezza giusta ma con la profondità per raccontarci un’epoca. E anche in questo capitolo il registro che tiene la Fellowes è lo stesso. Veramente da leggere tutta la serie.

Ma al quinto romanzo, dove poco si può raccontare essendo un giallo, avendo già scarnificato la struttura e la voce della Fellowes, mi sono posto una domanda: Perché? Perché Jessica Fellowes ha voluto raccontarci in 6 capitoli la vita delle sorelle Mitford intrecciandola alla Storia?

Ci ho riflettuto e a lungo, non è facile se non che chiederlo a lei, ma guardando questi 5 romanzi ho intuito cosa ha voluto fare Jessica Fellowes. E’ stato un po’ come rivedere Downton Abbey (suo zio Julian Fellowes ne è l’autore), ma con una forte componente di realtà. Le sorelle Mitford sono esistite veramente e quello che hanno fatto, avvicinarsi al nazismo, altre avvicinarsi al comunismo, diventare scrittrici … Beh tutto questo lo hanno veramente fatto, e Jessica Fellowes lo romanza come se volesse dirci che nella fantasia di suo zio c’era una forte componente di realtà.

La nobiltà inglese iniziava veramente ad intrecciarsi sentimentalmente anche con persone borghesi, ma sopratutto le loro vite veniva condivise con la servitù. In questi 5 (6 veramente) romanzi la Fellowes fa sempre di più crescere l’intreccio tra le due realtà, creando un insieme che si amalgama con la storia. I romanzi sempre intitolati “I delitti Mitford” vedono capitolo dopo capitolo l’affermarsi di Louisa Cannon che da semplice domestica diventa protagonista investigatrice negli ultimi capitoli.

In questo viaggio Jessica Fellowes ha voluto raccontarci l’affermazione e l’autodeterminazione della donna inglese all’inizio del novecento. Un mondo che esce da una grande guerra mondiale, che ha riposto sulle spalle delle donne tutto il peso del paese, approfitta di questa rinascita per continuare ad affermare la donna come figura portante della società.

Le sorelle Mitford sono 6 donne che si sono avvicinate al potere, hanno gestito situazioni (specialmente in questo romanzo) dimostrando che sono il fulcro della società. Capaci e ferme, sicure di dover dar voce ad altre donne e di cambiare la concezione ottocentesca della donna, anche in una nobiltà vecchia che si sta secolarizzando sempre più.

Protagoniste e antagoniste, disperse, in fuga, audaci, intraprendenti e coraggiose, le uniche forme di vita che contemplano i romanzi della Fellowes sono le donne. Questo fa dei romanzi della scrittrice inglese un necessario manifesto femminista dei primi del Novecento, supportato dalla Storia, che appoggia e conferma la narrazione della Fellowes.

Romanzi che possono essere ludici e leggeri, ma che nascondono quella profondità che quando viene a galla, diventa narrazione essa stessa.

TRAMA

Nel 1937 i cannoni sparano ancora a salve in Inghilterra e in Germania. In Spagna però infuria la guerra civile, il primo capitolo della resa dei conti finale tra fascismo e antifascismo. Un conflitto che non risparmia nessun angolo del mondo, nemmeno il Regno Unito, e nemmeno nobili e illustri famiglie, come quella di Lord e Lady Redesdale e delle loro celebri figlie, le sorelle Mitford, abituate a muoversi a loro agio sul palcoscenico della Storia. Unity Mitford spasima per il Führer, Diana per Mosley, il capo dei fascisti britannici. Jessica, detta Decca, invece volta le spalle ai privilegi di casta e si vota anima e corpo al comunismo, tramutandosi all’istante nella pecora nera della famiglia. Tempi turbolenti, di inaspettate lacerazioni e altrettanto inaspettate trasformazioni, come quella che riguarda Louisa Cannon, ex bambinaia dei Mitford poi cameriera personale di milady, che ha aperto con il marito, l’ex poliziotto Guy Sullivan, un’agenzia di investigazioni e crede così di aver sciolto ogni legame con la rinomata famiglia. Un giorno però riceve una telefonata da Nancy Mitford, la sorella scrittrice. Decca è scomparsa, svanita nel nulla, e Lord e Lady Redesdale, sospettando una fuga della figlia scapestrata verso lidi spagnoli, non vogliono coinvolgere Scotland Yard nelle ricerche. Il fatto singolare è che subito dopo si presenta alla porta della Cannon&Sullivan una donna che denuncia la scomparsa della sorella, Petunia Attwood, sparita da almeno tre settimane. Di fronte a due casi all’apparenza separati, ma stranamente simili, Louisa e Guy avviano le indagini, scoprendo, a loro spese, che non soltanto in ogni matrimonio si celano segreti, ma che alcuni possono rivelarsi mortali. 

Traduzione: Francesca Cosi, Alessandra Repossi