PERIFERIE PARIGINE. PERIFERIE DEL MONDO

di BARBARA MONTEVERDI

Ogni promessa è debito e mi riaffaccio sul secondo volume della Trilogia di Norek iniziata con Code 93, trilogia in via di traduzione, visto che il primo libro uscirà la primavera prossima per i tipi di Rizzoli.

E’ probabilmente inutile ricordare ai lettori di non perdersi quest’opera, dato che ammorbo chiunque attorno a me con la passione (quasi) indecente per quest’autore, ma siccome repetita juvant , sottolineo la prossima pubblicazione perché so di avere dei correligionari assai ansiosi.

Nell’attesa, mi sono dilettata con questo TERRITOIRES, ambientato sempre nella Zona 93 dell’estrema periferia parigina dove vengono eliminati tre piccoli boss della droga, di uno dei quali – da pagina 40 a pagina 45 – assistiamo all’autopsia senza perderci neanche un particolare. Esperienza forte, ma con un lato filosofico non disprezzabile: siamo davvero poca cosa, una volta che la coscienza di noi stessi se n’è volata via.

Norek è duro, ironico, tagliente ed estremamente umano, perciò ogni sua parola è ben calibrata e non manca mai di rispetto ai morti, anche se non cala un pietoso velo sulla loro esistenza e sulla fine, spesso orrenda, che gli tocca. Così come non si tira indietro quando incontra qualche figura politica locale, come madame Vesperini, sindaco di Malceny – che sta a Parigi come Sesto San Giovanni sta a Milano (ma molto, moltissimo malfamata)- che dimostra una malafede al limite del sadismo nei confronti in primis dei propri collaboratori diretti, per poi dedicarsi con immutato impegno ai cittadini che dovrebbe servire e di cui, ovviamente, si serve.

Oltre alla sensazione irritante di perdere il proprio tempo, Andrea Vesperini, “madame il sindaco”, si rassegnò ad assistere ad uno spettacolo inutile tra due colossi che avrebbero finto di boxare. Cooptato dall’ufficio del Sindaco, il fotografo di Bonjour Malceny, il quotidiano locale, avrebbe immortalato l’operazione di ritocco all’immagine di Vesperini, necessitata di urgente umanizzazione.”

Questa mia traduzione, spero non troppo infedele al testo originale, dovrebbe avvicinare il lettore allo sguardo ferocemente critico e caustico dell’autore che ci immerge in un mondo purtroppo molto reale, fatto non solo di piccoli e grandi delinquenti, conosciuti e riconoscibili, ma anche di finanziamenti occulti per campagne elettorali, acquisto di voti, impieghi fittizi e amici piazzati nei posti giusti.

Va bene, niente di nuovo, ma volete mettere come ce lo racconta Norek? Lo sdegno, la rabbia impotente (ma non troppo) di chi non ci sta, di chi lotta per una giustizia pulita ed equilibrata, per un momento di chiarezza, sgorgano dalle pagine di questo noir come fontane di luce e vanno pari passo con la suspense in un racconto pieno d’azione, di colpi di scena, di situazioni e personaggi delineati perfettamente, dialoghi talmente naturali e credibili da farci pensare di essere presenti tra la gente che si confronta.

La fine, amara ma non disperata, è solo un capitolo in più nella lotta contro la miseria umana, lotta impari ma condotta da persone che vorremmo avere come amici. E un po’ lo sono, grazie a Olivier Norek.

TRAMA

Depuis la dernière enquête du capitaine Victor Coste et de son équipe, le calme semble être revenu au sein du SDPJ 93. Pas pour longtemps, hélas ! L’exécution sommaire de trois jeunes caïds va les entraîner sur des pistes inimaginables. Des pains de cocaïne planqués chez des retraités, un chef de bande psychopathe d’à peine treize ans, des milices occultes recrutées dans des clubs de boxe financés par la municipalité, un adjoint au maire découvert mort chez lui, torturé… et Coste se retrouve face à une armée de voyous impitoyables, capables de provoquer une véritable révolution. Mais qui sont les responsables de ce carnage qui, bientôt, mettra la ville à feu et à sang ? Avec ce polar admirablement maîtrisé, Olivier Norek nous plonge dans une série de drames terriblement humains et de stratégies criminelles – loin d’être aussi fictives qu’on pourrait le croire – où les assassins eux-mêmes sont manipulés.

Ascolta l’incipit letto da Barbara, in francese: