LA FELICITÀ È UN PUNTO DI VISTA
Prendi un avvocato disincantato eppure ironico e attentissimo alle problematiche del quotidiano, che sta anche per diventare nonno per la prima volta, a cui si rivolge una conoscente della sua compagna per fare causa al suo amante che per anni l’ha confinata in una relazione infelice, egoista e incostante e mettici pure che lo stesso avvocato è minacciato da un violentatore che lui ha fatto accusare, poi mescola prima per bene e poi scekera con vigore e ti ritroverai tra le mani il miglior romanzo della serie di Vincenzo Malinconico, strepitoso personaggio nato dalla penna di Diego De Silva che in questa sua ultima fatica letteraria si è davvero superato.
Una volta parlando con Maurizio De Giovanni lui mi ha candidamente confidato che Malinconico è l’amico che ogni napoletano vorrebbe. E come dargli torto?
L’avvocato è uno capace di prendere gli stuzzichini da una credenza e mettersi a sgranocchiare mentre tutti gli altri nella sua stessa stanza si azzuffano per un nonnulla; è uno che per il suo pragmatismo farebbe venire la gastrite cronica a ogni donna che volesse accompagnarsi a lui, è uno che con i suoi tempi e i suoi modi riesce sempre a far trionfare la giustizia ed è quello (cosa che fa imbestialire più di tutte le altre) ha un soprannome per tutti. E non fa discriminazioni. È insolente con suo genero ed è insolente con suo figlio in maniera meravigliosamente salomonica.
Come si fa a non amare Vincenzo Malinconico che per di più in questa sua ultima avventura della serie sembra ancora più Malinconico che mai?
Il fatto è che vado male in resistenza. Ho una soglia di sfinimento davvero bassa. Devo aver ereditato da mio nonno, anche lui faceva presto a sfinirsi (aveva una vocazione alla resa che manco un suricato, poveraccio).
Io non sono De Giovanni e aggiungo solo che come si fa a non volere un amico come De Silva, che scrive in questo modo e che inventa storie che fanno divertire e riflettere allo stesso tempo? Chi non vorrebbe un De Silvia che gli racconta storie a cena o davanti a un caffè napoletano fatto con le miscele migliori?
Ora io sogno, ma i lettori della serie di Vincenzo Malinconico se lo troveranno davvero e presto a casa De Silvia che gli racconta storie mentre loro sono comodamente seduti sul divano perché su Rai 1 e Rai play arriva la serie tratta dai romanzi omonimi e non ce ne sarà più per nessuno.
Voi lettori, invece, restate sintonizzati su La Bottega del Giallo perché appena riesco ad avere Diego per il mio Tè letterario vi aggiorno su tutti i dettagli…promesso!
TRAMA
L’amore può ingolfare una vita, metterla in attesa, in balia degli anni che passano. Tutti conosciamo coppie sfinite da rapporti senza futuro: amori dove i progetti, i desideri e persino i diritti ristagnano. A volte è proprio il legame, il problema. I rapporti di forza, il tempo sul groppone, il presente che dà dipendenza. Poi capita che una mattina la parte debole si svegli e decida che è venuto il momento di fare i conti. È quello che succede nella sesta avventura di Vincenzo Malinconico, l’avvocato delle cause perse ancor prima d’essere discusse, quando Veronica, la sua compagna, gli manda in studio una coppia di amici che gli chiedono d’intentare, con una class action, una causa epocale per l’infelicità di coppia. La pretesa dei due, apparentemente demenziale (ma Malinconico è avvezzo a questo genere di situazioni), si basa su un assunto neanche cosí sbagliato: se esiste un diritto privato, perché la sfera privata dei sentimenti non dovrebbe andare soggetta alla stessa legge che regola i rapporti patrimoniali? Fosse per Malinconico la chiuderebbe lí, anche perché ha altro di cui occuparsi (Alagia che sta per farlo diventare nonno, Alfredo in fibrillazione per il suo primo cortometraggio, uno strano figuro che lo pedina), ma finisce per cedere alle insistenze del suo socio Benny e si ritrova a partecipare con lui agli incontri degli Impantanati. E noi lo sappiamo bene: quando Malinconico si fa trascinare in una situazione che gli sta stretta, sbrocca ma riesce persino a divertirsi. Sicuramente a farci divertire come non mai, in questo che è uno dei romanzi piú mossi e vivi di Diego De Silva. Fra risate, battibecchi, colpi di scena e ordinarie drammaturgie familiari, Malinconico riuscirà ad articolare una stralunata difesa. Ma di se stesso, soprattutto.
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Sono felice, dove ho sbagliato?
LA FELICITÀ È UN PUNTO DI VISTA Prendi un avvocato disincantato eppure ironico e attentissimo alle problematiche del quotidiano, che sta anche per diventare nonno per la prima volta, a cui si ...