UN “COLD CASE” PER LA COMBATTIVA CONWAY
La scrittura di Tana French è intensa e al tempo stesso pulita, lineare. Ti prende per mano e ti guida nelle emozioni dei personaggi, cambiando con maestria il punto di vista.
In questo romanzo troviamo la detective Antonietta Conway più acida e agguerrita che mai. Un po’ per necessità, un po’ per predisposizione naturale, la bella poliziotta irlandese dai capelli corvini non è certo tipo da farsi mettere all’angolo in un mondo consapevolmente maschilista.
In questo episodio Conway ha un motivo in più per dimostrare quello che vale ai colleghi, pronti a screditarla al primo passo falso. La detective si trova infatti a dover riprendere in mano un caso a cui lei e il suo ex partner Costello non avevano potuto dare soluzione. Sarà l’orgoglio a convincerla a rimettersi in gioco e adoperare tutto l’intuito e l’acutezza psicologica di cui è dotata per prendersi la propria rivincita.
A chiederle di riaprire il caso è il giovane e ambizioso Stephan Moran, che non vede l’ora di scappare dalla sezione “Casi freddi” dove lavora, per entrare nella più ambita “Omicidi’. Moran si trova così ad essere il nuovo partner di Conway e a dover sudare sette camicie per dimostrare di essere alla sua altezza nella delicata indagine di cui si devono occupare.
Si tratta della morte di un giovane di buona famiglia all’interno di uno dei collegi più esclusivi d’Irlanda. Sospettati sono i suoi compagni di internato e le ragazze del vicino collegio femminile con cui intercorrevano rapporti molto ambigui.
La complessità del caso sta proprio nell’ avventurarsi all’interno delle psicologie di questi ricchi adolescenti, chiusi nel loro mondo dorato fatto di alleanze, competizione, primi amori e tradimenti.
È molto bella la struttura narrativa scelta dall’autrice. Da una parte ci sono i capitoli dedicati all’indagine, che si svolge nel corso di un’unica giornata. Dall’altra la vita del collegio al tempo in cui si sono svolti i fatti che hanno portato all’omicidio.
Pragmaticità investigativa e tormenti adolescenziali si alternano in un’atmosfera impalpabile, rarefatta, densa di pericoli a cui non si riesce a dare nome.
E il viaggio nelle stanze del collegio ricorda al lettore come ogni cosa a quell’età appare assoluta, irrimediabile, definitiva. Un’età in eterno conflitto tra l’amore e l’amicizia, dove la vita profuma di una rabbiosa voglia di affermare sé stessi.
TRAMA
La foto di un ragazzo morto. In basso, sotto il viso pulito, le lettere ritagliate con cura da un libro formano una scritta: «Io so chi l’ha ucciso». Il detective Stephen Moran lavora ai Casi Freddi con un unico obiettivo, entrare a far parte della Omicidi della polizia di Dublino. Quello che gli serve è soltanto un’occasione e quando Holly Mackey si presenta nel suo ufficio, sembra che quel momento sia arrivato. Holly ha nuove informazioni sul caso di un ragazzo trovato ucciso l’anno prima nel collegio piú prestigioso d’Irlanda. L’indagine, subito riaperta, viene affidata a Moran e Conway, una collega tutt’altro che facile da gestire. Gli indizi portano alla scuola di Holly, alla vita segreta delle ragazze. Ben presto, Moran si troverà invischiato in una rete di gelosie, violenze e misteri.
Traduttore: Alfredo Colitto
Il collegio
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